Da – L’incontro di Sri Krishna e del brahmana Sudama
Sri Krishna proseguì: “Caro amico, ti ricorderai, penso, delle attività della nostra vita di studenti. Forse ti ricordi anche del giorno in cui andammo a raccogliere della legna per ordine della sposa del nostro guru. Raccogliendo la legna secca, c’inoltrammo nel bosco e ci perdemmo. Fummo sorpresi da un turbine di polvere, poi sopraggiunsero le nubi, i lampi e i tuoni fragorosi. Il sole tramontò, e noi ci trovammo sperduti nella foresta tenebrosa. Piogge torrenziali inondarono il terreno e fummo incapaci di ritrovare la strada dell’asrama. Ti ricorderai di quella pioggia violenta — più che una pioggia era un diluvio —, degli scrosci sferzanti e delle ventate di polvere che ci fecero soffrire tanto. Da qualunque parte ci dirigessimo non facevamo che smarrirci di più. Disperati, ci prendemmo per mano cercando di ritrovare il cammino, e così passammo tutta la notte. Il mattino dopo, di buon’ora, quando gurudeva seppe della nostra assenza, ci venne a cercare in compagnia di altri suoi discepoli, e quando ci trovarono, in mezzo alla foresta, eravamo immersi in una profonda angoscia. Animato da una grande compassione, gurudeva ci disse: ‘Miei cari ragazzi, è meraviglioso che voi abbiate sopportato tanti disagi per me. L’uomo comune preferisce prendersi cura prima di tutto e soprattutto del proprio corpo, ma la fede e la bontà che avete per il vostro guru sono così grandi che vi siete presi tanta pena per lui, senza badare al vostro benessere personale. Grande è la mia gioia nel vedere che veri discepoli come voi sono pronti a tollerare ogni disagio per soddisfare il loro maestro spirituale. Così un discepolo qualificato ripaga il debito che ha verso il suo guru. E’ suo dovere dedicare la vita al servizio del maestro spirituale. Cari discepoli, o migliori tra i nati-due- volte, la mia felicità non ha limite davanti alle vostre azioni, e la mia benedizione è su di voi. Possano tutti i vostri desideri e ambizioni essere soddisfatti!
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