“In questo verso il Signore Siva è chiamato midhushtama, il migliore tra coloro che possono elargire benedizioni. Egli è anche conosciuto con il nome di Asuthosa, per indicare che può essere molto facilmente soddisfatto, ma anche molto facilmente irritato. La Bhagavad-gita spiega che le persone meno intelligenti si rivolgono agli esseri celesti per ottenere benedizioni materiali.
E’ per questa ragione che la gente si rivolge generalmente a Siva, chiamato midhusthama, ossia il migliore di coloro che elargiscono benedizioni; infatti, egli è facilmente soddisfatto e concede benedizioni ai suoi devoti senza troppe considerazioni. I materialisti sono sempre ansiosi di ottenere un profitto materiale, ma non sono seriamente attratti dai benefici spirituali.
Accade talvolta, però, che Siva diventi la fonte più grande di benedizioni nella vita spirituale. Si racconta che una volta un brahmana povero adorava Siva per ottenere una benedizione, e Siva consigliò il devoto di andare da Sanatana Gosvami. Il devoto si recò allora da Sanatana Gosvami e lo informò che Siva lo aveva consigliato di richiedere a lui, Sanatana, la benedizione più grande. Sanatana Gosvami aveva una pietra filosofale che teneva insieme alla spazzatura. In seguito alla sua richiesta egli consegnò la pietra filosofale al brahmana povero, il quale fu molto felice di averla;
Semplicemente mettendo a contatto il ferro con la pietra filosofale egli poteva ottenere tutto l’oro che desiderava.
Ma dopo essersi congedato da Sanatana, il brahmana pensò: “Se la pietra filosofale è la più grande benedizione, perché Sanatana Gosvami la teneva vicino alla spazzatura”? Ritornò quindi sui suoi passi e chiese a Sanatana Gosvami: “Signore, se questa è la più grande benedizione, perché la tenevi vicino alla spazzatura”? Allora Sanatana Gosvami rispose: “In realtà questa non è la più grande benedizione. Ma tu sei pronto a ricevere da me la benedizione più grande”? Il brahmana disse: “Si, signore. Siva mi ha mandato da te per ottenere la benedizione più grande”. Allora Sanatana Gosvami gli chiese di andare a gettare la pietra filosofale nel fiume vicino e di tornare da lui. Il brahmana povero obbedì, e al suo ritorno Sanatana Gosvami lo iniziò al canto del maha-mantra Hare Krishna. Così, grazie alla benedizione di Siva, il brahmana ottenne la compagnia del più grande devoto di Sri Krishna e fu iniziato al canto del maha-mantra, Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. (Srila Prabhupada – Srimad Bhagavatam 4.7.7 spiegazione)
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