Una volta Shiva ebbe il desiderio di vedere Krishna e vago’ senza meta per Vraja come un pazzo, ma i suoi ripetuti tentativi non ebbero successo. Chiedeva a tutti:
“Dove e’ Krishna? Voglio vedere Krishna”.
Ma a volte Krishna stava dormendo o altre volte stava bevendo il latte al seno della madre. Inoltre, Madre Yashoda non voleva mostrare il suo bambino a questo strano yogi, i cui capelli erano arruffati, che era adornato con una collana di serpenti, che cavalcava un toro e portava un tridente in mano. Aveva un aspetto davvero inquietante. Yashoda era preoccupata che avrebbe potuto portare sfortuna a suo figlio.
Alla fine, Shiva, sconfitto e sfiduciato, si sedette proprio in questo posto, a Jogiya Sthala, deciso a non andarsene finché il suo desiderio non fosse stato soddisfatto. Inizio’ a implorare i nomi del Signore, gridando ad alta voce:
“Alakha niranjana, alakha niranjana! ”
e battendo il tempo sul suo damaru.
Quando il bambino Krishna senti’ il suono del damaru comincio’ a piangere e gridare, e siccome Shiva non smetteva di battere il damaru, Krishna non smetteva di piangere.
Le Gopi piu’ anziane Gopi dissero a Yashoda:
“Siamo certe che il pianto del mambino ha a che fare con quello yogi. Sicuramente conosce dei mantra per far smettere Krishna di piangere. Chiamalo e vediamo che puo’ fare.”
Yashoda si convinse e fece chiamare lo yogi.
“Per favore entra. Madre Yashoda vuole che aiuti a far smettere il bambino di piangere.”
Sentendo questo, il Signore Shiva divenne estremamente felice. Finalmente poteva vedere Krishna.
Prese alcuni semi di senape e sale e li pose nella sua mano. Con quella toccò il capo del bambino Krishna e gli diede le sue benedizioni. Non appena si senti’ toccato dalle mani di Mahadeva, Krishna smise immediatamente di piangere e iniziò a emettere suoni di gioia. Vedendo cio’ Yashoda divenne molto contenta di lui e gli diede in regalo la sua collana di perle.
Questa è una sezione de “Il libro di Nandagrama”, in lingua italiana.
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