Intervento:
Caro Manonatha,
grazie per la tua disponibilità e per avere condiviso la tua scienza a proposito della lingua sanscrita e della filosofia orientale.
per avere raggiunto una tale agilità di conoscenza e di divulgazione bisogna avere alle proprie spalle tanta ricerca interiore e tanta pratica, due aspetti che, idealmente, dovrebbero sempreandare di pari passo. non è un caso che il tuo nome è Manonatha, ovverosia “aiuto della mente”!!
“Krish” vuol dire “attrazione” e “na” sta per ananda, o felicità.
Ma la lettera “na” si usa anche in riferimento a Colui che può fermare il ciclo di nascite e morti e “Krish”
vuol dire anche sattartha o esistenza.
quindi Krishna come parama-artha o summum bonum, ma anche come unica porta per l’eternità -attraverso- il riconoscimento delle leggi che regolano l’esistenza e che ne stabiliscono i presupposti necessari. il principio sat, ovverosia ciò che esiste e che per questa ragione “è vero” ,presuppone un cuore spirituale che mantenga tutti e due i piedi piantati sulla terra, e che sia ordinatamente inserito all’interno della verità cosmica, che parte dalla terra e tende verso il cielo e viceversa. Om Asatho Maa Sad Gamaya.
Tutti questi significati trovano la loro armonizzazione nel significato classico >di “Colui che ferma il ciclo di morti e rinascite e colloca nell’eterna esistenza trascendentale, dando l’esperienza di una felicità suprema ottenuta attraverso il servizio devozionale (bhakti)”.
La parola “Krishna” vuol dire anche “scuro”. Si riferisce sempre alla >stessa persona, in quanto il colore fisico di Krishna è scuro.
se non ricordo male uno dei tanti appellativi del dio Krishna è anche “Radhe Shyam”, appunto il fedele compagno di Radha scuro come le nubi dense di pioggia, per cui ripieno della grazia di Dio che da Lui fuoriesce e che raggiunge poi tutta l’umanità. il libro della natura e della creazione sa essere a volte piuttosto variegato e complesso, le nubi possono essere simbolo di dubbio e di confusione, ma anche di misericordia e di salvezza, a seconda della valenza, positiva o negativa, che si dia di volta in volta al sole nel passare da un simbolo all’altro.
Vorrei aggiungere qualcosa al riguardo della “fame di razionalità” di cui fai cenno.
Non c’è differenza tra azione spirituale e azione intellettuale quando si cerca nel giusto posto sotto la giusta guida. L’essere umano è fatto di tante parti, fra cui anche un’intelligenza. Questa deve essere purificata mediante attività spirituali, che sono la ricerca e la comprensione della filosofia trascendentale.
Se così non fosse non si capirebbe perchè i saggi abbiano scritto così tanti libri.
quanto dici è illuminante e fortificante. lo tengo dentro come un prezioso pensiero al quale fare sempre riferimento. personalmente ritengo che fra la ricerca spirituale e la sua messa in pratica dovrebbe esserci sempre equilibrio, come un piccolo “ganga” individuale, come un naturale e continuo flusso da sè stessi, attraverso il Sè, verso gli altri.
Grazie per le belle domande. E’ un piacere rispondere.
ancora una volta grazie per il pronto soccorso spirituale che hai voluto fornire. Un caro saluto e benedizioni
Hare Krishna
Questa è una sezione del libro “Il Microfono di Dio”, in lingua italiana.
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