Domanda:
273 Documenti Inviato – 27/01/2003 : 20:10:47
HO LETTO LA BRIHAD ARANYAKA UPANISAD…. al capitolo 1.4 si parla dell’origine del mondo.. C’è scritto che tutto l’universo non è altro che Brahman che gioca a nascondersi con se stesso. Lei che ne pensa Manonatha?
Grazie, alexeievic 19/08/2002
Risposte:
Caro Alex,
Non ho la Brihad Aranyaka qui con me, è in Italia insieme a tutti i miei altri libri che spero di poter riabbracciare presto. Per questa ragione non posso conoscere il contesto del discorso a cui fai riferimento e spiegarlo nel modo più giusto e completo.
Una spiegazione possibile è che Maya (l’energia illusoria di cui l’universo è composto e che genera avidya, ignoranza) copre la vera natura della Suprema Personalità di Dio agli occhi degli esseri viventi, che sono anch’essi Brahman perchè minute scintille di energia spirituale.
Dunque il Supremo (Para-Brahman) crea il mondo materiale per nascondere la verità agli occhi delle anime spirituali (anu-brahman) che vogliono godere il piacere temporaneo e illusorio dell’energia materiale.
Qualcuno estrae da questi versi un significato distorto e falso, e cioè che Dio e le anime siano una cosa sola. Dunque Brahman che si copre. Non è così.
La parola Brahman a cui fai riferimento nella tua domanda ha numerose traduzioni possibili. Nel suo Govinda Bhashya (il celebre commento al Vedanta sutra) Baladeva Vidyabhushana lo traduce così: colui le cui qualità arrivano all’infinito. Dunque il Supremo Brahman non è affatto privo di qualità individuali.
Le Upanishad sono la spiegazione filosofica dei Veda e vanno apprese nel modo giusto. Diversamente il loro contesto e conclusione finale (siddhanta) rimarranno un mistero.
La parola Upanishad significa sedersi ai piedi del Guru per imparare. “Upa” significa “sotto” e “anisha” è lo stato di coscienza di non sentirsi signori e padroni, insomma lo stato mentale di un discepolo.
I Veda presentano numerosi aspetti della creazione dell’universo e i modi migliori per viverci in modo da avanzare nello scopo vero dell’esistenza umana, che non è tentare di gratificare i propri sensi in forme fisiche che avranno una fine così come hanno avuto un inizio. Lo scopo dell’esistenza umana è la realizzazione spirituale.
Le Upanishad danno spiegazioni filosofiche ai Veda, soffermandosi in modo particolare sulla potenza e sulle caratteristiche delle Sue energie. Il Signore Supremo non ha solo l’aspetto personale ma anche quello localizzato e quello energetico (brahmeti paramatmeti bhagavan iti sabdyate). La personalità di Dio comprende tutti questi tre aspetti, così come noi siamo persone ma abbiamo capacità ed energie. Quello personale è ovviamente l’aspetto supremo e il nostro fine ultimo.
Le Upanishad hanno principalmente il compito di descrivere l’aspetto impersonale, ed è per questo che troviamo molte descrizioni in quel senso. Tanto da far intendere a un cattivo lettore privo di una buona guida nello studio che l’aspetto supremo sia quello impersonale.
Ma se si leggono bene le Upanishad si vede che non è così.
Nel versetto 1.4.1 della Brihad Aranyaka Upanishad troviamo la parola Purusa (atmaivedam agra asit purusa- vidah), indicando che un Purusha (persona trascendentale) esisteva anche prima delle varie incarnazioni. Nelle righe seguenti troviamo di nuovo la parola Purusottama.
Nel verso 5.1 della della stessa Upanishad compare il famoso verso “om purnam adah purnam idam” che troviamo nella Isha (Sri Ishopanishad), che afferma che il Signore è completo in se stesso nonostante si differenzi. Questa è una spiegazione che definirei perfetta di come Sri Krishna possa essere persona ed avere allo stesso tempo possedere un aspetto impersonale.
Il versetto “parasya saktir vividhaiva sruyate na tasya karyam karanam ca vidyate” della Brihad Aranyaka è altrettanto chiaro: le sue energie sono dispiegate in molti modi, ma il Signore Supremo (mahesvaram) controlla ogni cosa (isvara paramam).
Se hai uno scanner potresti scansire il testo della Upanishad e metterlo sul Forum (in seguito lo inseriremo in Biblioteca). Ma non dimenticare di continuare a mandare aneddoti della vita di Srila Prabhupada.
Manonatha Dasa 20/08/2002
Questa è una sezione del libro “Il Microfono di Dio”, in lingua italiana.
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