Uno degli appellativi più comuni che vengono usati per designare l’anima è jiva, “colui che vive”. In accordo alla logica più elementare, una cosa che vive non può mai morire, in quanto la sua struttura intrinseca è priva dell’elemento della cessazione di ciò che è, cioè dell’essere stesso, dell’eternità. Nel momento in cui la vita cessasse di essere, non sarebbe mai stata, e ciò sarebbe una palese contraddizione. Vita ed eternità sono quasi due sinonimi; la vita deve necessariamente essere eterna.
Questa è una sezione del libro “Filosofie dell’India”, in lingua italiana.
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