Saunaka chiese:
“Oh figlio del Suta, cosa aveva fatto Indra? Brihaspati disse che Indra aveva in qualche modo offeso i saggi. Cosa aveva fatto di avventato? Come successe che Garuda nacque a causa delle penitenze ascetiche dei Valakhilya? E come mai Kasyapa, che era un Brahmana, ebbe per figlio una grande aquila? E come aveva potuto Garuda nascere cosi’ potente da risultare invincibile per chiunque e invulnerabile a qualsiasi arma? Ed egli dove aveva preso la sua capacita’ di andare in qualsasi luogo, di poter usare qualsiasi potere necessitasse e di assumere qualsiasi forma a piacimento? Se e’ descritto nei Purana desidero ascoltarlo.”
Sauti rispose:
Cio’ che mi chiedi si trova nei Purana. O Brahmana, ascolta mentre ti recito la storia.
Una volta il Prajapati[1] Kasyapa era impegnato in un sacrificio al fine di ottenere progenie. I Rishi, gli Dei e i Gandharva vennero per offrirgli qualsiasi aiuto avesse bisogno. Indra aveva il compito di portare il necessario per il fuoco sacro e insieme a lui erano impegnati nello stesso lavoro anche i Valakhilya e altre Divinita’. Il Signore Indra portava pesi in accordo alle sua forza, pesi simili a montagne senza nessuna fatica. E mentre stava cosi’ lavorando vide i Rishi Valakhilya, che avevano corpi della misura di un pollice, che tutti assieme riuscivano a malapena a portare un singolo gambo di una foglia palasa. A causa di un’alimentazione insufficiente quei Rishi erano cosi’ deboli che non riuscivano neanche ad attraversare l’acqua contenuta nell’impronta di una mucca. Purandara[2], orgoglioso della sua forza, li guardava con curiosita’ e divertimento, e li prendeva in giro passando sopra le loro teste.
Cosi’ insultati, quei grandi saggi pensarono di dare al Re degli Dei una lezione. E fecero le preparazioni per un grande sacrificio che terrorizzo’ Indra.
Ascolta, Saunaka, cosa quei grandi asceti avevano in mente mentre versavano il burro chiarificato nel fuoco del sacrificio e mentre recitavano a voce alta i mantra dai Veda:
“Ci sara’ un altro Indra per tutti i Deva, capace di andare ovunque, con la capacita’ di avere a disposizione qualsiasi potere desideri, e che infondera’ il terrore nel cuore del presente re degli Dei. Grazie ai frutti delle nostre penitenze questo essere si manifestera’ presto, veloce come la mente e dalla forza feroce.”
Il signore dei mille sacrifici venne a sapere di questo sacrificio e divenne molto allarmato. Cosi’ ando’ a chiedere protezione a Kasyapa.
Dopo aver ascoltato il racconto, Kasyapa ando’ dai Valakhilya e chiese loro:
“Il vostro sacrificio ha avuto successo?”
Ed essi risposero:
“Qualsiasi cosa tu dica si avverera’.”
Il Prajapati Kasyapa li pacifico’ dicendo:
“Per il volere di Brahma costui, Indra, e’ stato fatto Signore dei tre mondi. Ma voi state cercando di creare un altro Indra. Eccellenti saggi, in questo modo voi nullificate l’autorita’ di Brahma. Percio’ non dovreste creare un secondo Indra. Tuttavia un sacrificio fatto da voi deve avere un risultato. Dunque che venga un Indra[3] delle creature alate, dotato di forza incommensurabile. Siate misericordiiosi con il presente Indra che vi supplica di non sostituirlo.”
I Valakhilya ascoltarono rispettosamente le parole di Kasyapa e dopo avergli offerti gli omaggi piu’ rispettosi dissero:
“Prajapati, questo sacrificio e’ stato fatto per produrre un Indra. Non solo, ma lo abbiamo fatto in modo tale che egli nasca da te. Come tutto cio’ accadra’ e quale sara’ il destino di questo secondo Indra spetta a te deciderlo. Fa cio’ che credi sia migliore e piu’ appropriato.”
Poco dopo di questo accaduto la figlia di Daksha di nome Vinata, che desiderava diventare madre, termino’ le sue penitenze. Dapprima si purifico’ bagnandosi in un lago e poi, considerando che era nel periodo in cui era fertile, si reco’ dal suo signore.
Kasyapa capi’ il desiderio di Vinata e le disse:
“Rispettabile moglie, il sacrificio che ho iniziato ha prodotto il frutto desiderato. Cio’ che desideri si avverera’. Due figli eroici nasceranno da te ed essi saranno i signori dei tre mondi. Grazie alle penitenze dei Valakhilya e per la virtu’ del desiderio con cui ho iniziato questo sacrificio, quei figli avranno grande fortuna e saranno venerati in tutti i mondi.”
Kasyapa aggiunse:
“Porta con te questi semi auspiciosi con grande cura. Questi due saranno i piu’ grandi fra le creature alate. Verranno rispettati in tutti i mondi e avranno la capacita’ di assumere qualsiasi forma a volonta’.”
Il Prajapati Kasyapa si senti’ contento da come le cose si erano sviluppate percio’ ando’ da Indra e gli disse:
“Avrai due fratelli di grande energia e prodezza che saranno per te amici e aiutanti. Da loro non potra’ provenire nessun male. Che la tua amarezza cessi: tu continuerai a essere il re dei mondi. Pero’ non mancare mai piu’ di rispetto a coloro che recitano il nome del Signore, ai Brahmana, ne’ che coloro le cui parole possono diventare dure come il fulmine. Non insultare mai piu’ nessuno di questi.”
Indra assenti’ umilmente e torno’ a Svarga[4] completamente rasserenato.
Anche Vinata era diventata allegra perche’ sapeva che presto sarebbe diventata madre.
La signora, figlia di Daksha e moglie di Kasyapa, genero’ due figli, Aruna e Garuda. Aruna aveva il corpo solo parzialmente sviluppato e divenne colui che si pose di fronte al sole impedendogli di bruciare l’universo. Garuda divenne il signore di tutti gli uccelli.
Oh Saunaka, ascolta ora le gesta del grande Garuda.
[1] Progenitore delle specie
[2] Un altro nome di Indra
[3] Indra significa anche Signore
[4] I pianeti celestiali
Questa è una sezione del libro “Il Sacrificio dei Serpenti”, in lingua italiana.
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