D: Vorremmo sapere come si svolge la vita perfetta su Vaikuntha o in uno qualsiasi dei pianeti spirituali.
R: La jiva su Vaikuntha rispecchia in pieno le caratteristiche fondamentali dell’energia superiore che, come abbiamo detto, sono sat-cit-ananda, natura eterna, piena di conoscenza e di felicità.
A Vaikuntha l’influenza del tempo distruttore (kala), che sconvolge ogni cosa in questo mondo, non può essere avvertita. Non ci sono limitazioni, non esiste nessuno dei condizionamenti che invece sono una realtà costante di questo mondo.
La bhakti, l’amore spirituale, è il principio fondamentale su cui si fonda tutto ciò che esiste. Nella Srimad-Bhagavatam (7.5.14), il devoto Prahlada dice:
“O brahmana, come il ferro attratto da una pietra magnetica si muove automaticamente verso il magnete, la mia coscienza, che per il Suo volere è mutata, è attratta al Signore Visnu che porta un disco nella mano…”
Srila Prabhupada commenta:
“Per il ferro essere attirato a un magnete è naturale. In modo analogo, per le entità viventi essere attratte a Krishna è naturale, e per questo il vero nome del Signore è Krishna, che sta a significare “Colui che attrae ogni cosa”. Un esempio di tale richiamo si può notare a Vrndavana dove tutto e tutti avvertono e “subiscono” questo irresistibile fascino. Le persone anziane come Nanda Maharaja e Yasodadevi, gli amici come Sridhama, Sudama e gli altri pastori, le gopi come Srimati Radharani e le altre, e anche gli uccelli, le mucche e i vitelli, tutti sono attratti a Lui…”
Dunque nei mondi spirituali vige questa grande legge d’amore, della quale noi, le jiva, siamo parte integrante. Solo in questa dimensione, nella più alta perfezione della vita, è possibile trovare la vera e più appagante felicità.
D: Invece Bhagavan cosa significa?
R: Leggiamolo direttamente dal dizionario sanscrito:
La parola può essere suddivisa in tre parti: bha, ga e van, che rispettivamente significano:
bha: lustro, splendore, fortuna,
ga: eternità, esistenza,
van: piacere, amare, desiderare, conquistare, vincere.
Bhagavan è quindi colui che possiede tutte le qualità e le glorie succitate.
In uno dei commenti ai versi della Bhagavad-gita, Srila Prabhupada dice:
Cap.2 verso 2
“La grande autorità Parasara Muni, padre di Vyasadeva, spiega la parola sanscrita Bhagavan, in questi termini: “La Personalità Suprema che possiede tutte le ricchezze, tutta la forza, la fama, la bellezza, la conoscenza e la rinuncia, può essere chiamata Bhagavan. Ci sono molti uomini che sono ricchi, potenti, belli, famosi, istruiti e distaccati, ma nessuno può dire di possedere (in pieno) tutte queste qualità. Solo Krishna può affermarlo, perché è la Suprema Personalità di Dio.”
D: E Krishna?
R: Krishna è il nome proprio di Dio e può avere diversi significati, fra cui “infinitamente affascinante”, “sorgente ultima di tutte le energie”, “colui che ha la pelle scura”.
Come ho avuto modo di dire poc’anzi, il creatore di ogni cosa deve avere dentro di sé tutto ciò che esiste; da ciò ne scaturisce il suo fascino infinito. Bhagavan, il vero Bhagavan, non può essere altri che Dio, e deve possedere tutte le qualità esistenti. Chi non sarebbe infinitamente attratto a una persona che fosse ricca, famosa, bella, potente, istruita e rinunciata, e tutto al massimo grado? Questa è la ragione per cui il nome proprio di Dio è Krishna.
Questa è una sezione del libro “La Filosofia del Bhakti Yoga”, in lingua italiana.
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