Convergenze e divergenze tutte armoniche
Varie sul principio del Guru e del Vaishnavismo
– Ramananda Roy Dasa
Le risposte di Manonatha Dasa
Domande e obiezioni di Ramananda Roy Dasa
Detto cio’ , non voglio entrare nel merito di questo argomento , perche’ sarei costretto a citare affermazioni di Srila Prabhupada che potrebbero essere difficili da digerire
per chi , appunto , non ha ancora capito di essere un’ anima condizionata .
Tornando a noi , devo dirti che adesso ho capito (almeno penso) il tuo punto di vista riguardo agli argomenti trattati . Io francamente lo rispetto perche’ conoscendoti so che sei un nettare di devoto , ma continuo ad avere dei dissensi su diversi punti ….. Siccome questa volta sei stato tu a farmi delle domande io provero’ nei limiti ( enormi , lo riconosco ) delle mie possibilita’ a risponderti :
1) La ” mia ” mentalita’ di cercare l’associazione dei puri devoti non puo’ e non deve essere condannata . Guru Sastra e Sadhu sono concordi nell’insistere che questa e’ la via perfetta . Spero che non ci sia da discutere anche su questo……Essendoci troppi riferimenti a riguardo di questa verita’ , io non te ne faccio neanche uno . Se poi c’e’ qualcuno molto sfortunato , che pensa che sia sufficiente andare dal puro devoto e farsi dare l’iniziazione per avanzare spiritualmente , e poi scomparire , e’ certamente nell’errore .
Ma neanche su questo tipo di persone mi voglio soffermare a discutere , do’ per certo che capisci che io mi riferisco a chi e’ desideroso di avanzare nel percorso spirituale . E’ scontato che e’ il servizio reso al Guru cio’ che gradualmente purifica .Onestamente io poi sono convinto che anche quelli che si comportano in un modo cosi’ sciocco sappiano benissimo che se non cambiano attitudine non otterranno nulla . Io poi in particolar modo mi adatto poco a quel tipo di devoto da te menzionato , perche’ mi hanno sempre messo a lavare le pentole o a fare delle buche, per cui nella vita spirituale ho sempre avuto piu’ familiarita’ con il sapore del sudore che con quello dell’ incenso . Ma e’ anche vero che ce’ Guru e Guru . Le Scritture , inequivocabilmente , ci esortano a cercare quello piu’ elevato possibile , informandoci che il Guru puo’ portare il discepolo al suo livello ma non di piu’. Senza ombra di dubbio tu hai accettato nel tuo cuore Srila Prabhupada come Guru e gli hai dato la tua vita , non perche’ fosse un bravo devoto con tanta tanta strada ancora da fare ….., ma perche’ era super evidente che lui traboccava pura bhakti da tutte le parti . Vedevi il mondo spirituale difronte a te , questa e’ la verita’ e non dirmi di no.
2) Poi , piu’ avanti , mi chiedi come faccio a riconoscere il puro devoto : Allora , innanzi tutto deve essere bello alto e con gli occhi azzurri….
Le Scritture ci dicono che solo un puro devoto puo’ riconoscere un’ altro puro devoto . Quindi io non sono di certo in grado di saperlo riconoscere . Pero’ se vengo a sapere che da qualche parte ce’ una persona che magari da cinquanta o sessanta anni non fa altro che parlare di Krishna tutti i giorni e a tutte le ore , che e’ sempre impegnato nel servizio devozionale , che non ha altro scopo nella vita che viaggiare ovunque per convincere gli altri a cantare il Santo Nome , che nessuno lo ha mai visto ” vacillare ” da questo stato di coscienza e di condotta, che tutti i Sadhu ( quelli veri ,nessuno si senta offeso , non ho fatto nomi ) lo considerano un’ anima realizzata ecc…ecc… Beh ! Devo ammettere che in qualche modo mi viene da considerarlo appena appena un pelino superiore a me . Se poi quando lo vado a conoscere inspiegabilmente mi accorgo che semplicemente guardandolo il cuore mi si dilata e gli occhi mi perdono lacrime , propio a uno come me , che fino all’altro ieri ti sparava e dopo mezzora gia’ russava , che colpa ne ho io se tutto questo a te ricorda la filosofia sahajiya ?
3) Ancora piu’ avanti mi chiedi se io considero orgogliosi Srila Prabhupada e Srila Bhaktisiddhanta per il fatto che hanno accettato la posizione di Guru : La risposta ovviamente e’ no.
Qui’ secondo me non centra propio niente l’ordine che Sri Mahaprabhu ha dato al Bhramana Kurma , tanto quanto non centrerebbe nulla menzionare altre istruzioni personali che sempre Lui ha dato ad altri intimi Suoi associati . Loro hanno semplicemente tirato fuori e dato agli altri cio’ che avevano dentro , e’ stato poi il ” popolo ” che li ha innalzati e gli ha dato vari tipi di ” titoli onorifici “. Tu Prabhu , continua cosi’ con questa intensita’ e determinazione e vedrai che in un prossimo futuro , io ne sono convinto , avrai la stessa sorte .( Non sentirci nessun sarcasmo ) .
4) Per quanto riguarda infine il fatto che tu mi fai notare , e cioe’ che io non devo minimizzare chi non possiede la Krishna Bhakti , devo proprio dire che forse ce’ un fraintendimento in corso . Io ho semplicemente detto che tra chi la possiede e chi no , io preferirei , se possibile , associarmi con chi la possiede . Perche’ dovrei minimizzare , ma contemporaneamente , perche’ dovrei sopravvalutare ?
Grazie ancora per la tua attenzione , e scusa il solito tono arrogante che non riesco ancora a sopprimere .
Spero che questa mia ti trovi in ottima salute .
Un sentito abbraccio a te e a tutti i tuoi bravi collaboratori. Ramananda Roy Dasa .
P.S : Nel caso tu dovessi rispondermi , ti avviso che io dovendo andare sul cucuzzolo della montagna in esilio , non potro’ ne leggere ne rispondere prima della prossima settimana .
Risposte di Manonatha Dasa
Caro Ramananda Roy,
param vijayate sri krishna sankirtanam!
Oggi tenterò di dimostrarti che i punti tuoi e miei non sono così lontani come sembrano. Dunque vediamo le convergenze, le divergenze e ragioniamoci sopra.
1) La ” mia ” mentalita’ di cercare l’associazione dei puri devoti non puo’ e non deve essere condannata.
Questo punto non è mai stato in discussione. Dobbiamo solo stabilire cosa sia veramente una “associazione” (sadhusanga). Tra qualche paragrafo…
Se poi c’e’ qualcuno molto sfortunato , che pensa che sia sufficiente andare dal puro devoto e farsi dare l’iniziazione per avanzare spiritualmente , e poi scomparire, e’ certamente nell’errore .
Bene.
E’ scontato che e’ il servizio reso al Guru cio’ che gradualmente purifica .
Concordo.
Onestamente io poi sono convinto che anche quelli che si comportano in un modo cosi’ sciocco sappiano benissimo che se non cambiano attitudine non otterranno nulla .
Spero che lo sappiano. Mi auguro anche che ci sia qualcuno che – ai più giovani – glielo spieghi e che li esorti a tradurre nei fatti questo principio.
Io poi in particolar modo mi adatto poco a quel tipo di devoto da te menzionato , perche’ mi hanno sempre messo a lavare le pentole o a fare delle buche, per cui nella vita spirituale ho sempre avuto piu’ familiarita’ con il sapore del sudore che con quello dell’ incenso .
Tutte le glorie al tuo servizio devozionale!
Ma e’ anche vero che ce’ Guru e Guru . Le Scritture , inequivocabilmente , ci esortano a cercare quello piu’ elevato possibile , informandoci che il Guru puo’ portare il discepolo al suo livello ma non di piu’.
Qui incontriamo la prima divergenza. Però vediamo se riesco ad armonizzare le due prospettive.
Il tuo ragionamento recita così: “i discepoli di Prabhupada che non sono puri non possono portare da Krishna perchè la filosofia dice che il Guru può portare solo al suo livello.”
Ma la nostra filosofia è una filosofia spirituale. Ciò che purifica non è il contatto fisico con il Vaishnava Thakura (sebbene sia desiderabile) ma l’applicazione dei precetti.
Questa è la vera associazione col Guru.
Dunque i discepoli dei discepoli di Prabhupada che vengono condotti a seguire Prabhupada vengono elevati al massimo grado da quest’ultimo.
Ma questa è l’ABC della nostra filosofia. Hai dimenticato il famoso esempio della corrente elettrica? Mi sembra bizzarro doverne parlare così a lungo. Ovvio che il filo elettrico deve essere sano, sennò la corrente non scorre. La sanità è l’osservanza dei precetti.
Se invece tu insistessi con il punto dell’associazione fisica, allora dovrai spiegare a me a ai lettori come fai tu ad avanzare spiritualmente, visto che vedi il tuo Guru una volta all’anno, se tutto va bene. Se invece fossi uno che stesse sempre col Guru, dovresti spiegarci come farai ad andare avanti il giorno malaugurato ma ineluttabile in cui il tuo Maestro lascerà il pianeta. Quel giorno comincerai anche tu a predicare che “sono le istruzioni del Guru (vani) a far avanzare e non la sua temporanea presenza fisica (vapu)”. Quel giorno un nugulo di devoti scandalizzati ti chiederanno come mai quando riguardava loro il concetto non era valido e ora che riguarda te è divenuto valido.
Dunque i discepoli di Prabhupada sinceri conducono i loro discepoli a quei piedi di loto, i quali sono capaci di condurre alla più alta destinazione.
Le Scritture ci dicono che solo un puro devoto puo’ riconoscere un’ altro puro devoto . Quindi io non sono di certo in grado di saperlo riconoscere.
Bene. Un’altra convergenza. Però, se non puoi riconoscere il puro devoto, come fai a sapere che il tuo Maestro ti può portare da Krishna? Parli di sentimenti e sensazioni… (prossimo paragrafo)
Pero’ se vengo a sapere che da qualche parte ce’ una persona che magari da cinquanta o sessanta anni non fa altro che parlare di Krishna tutti i giorni e a tutte le ore… Se poi quando lo vado a conoscere inspiegabilmente mi accorgo che semplicemente guardandolo il cuore mi si dilata e gli occhi mi perdono lacrime ,
Ogni discepolo, di qualsiasi Guru, ti tesserà le lodi del suo Maestro spirituale. Questi troveranno liste infinite di pregi. E’ la natura dell’amore, è la natura della riconoscenza, che è l’essenza del rapporto Guru-discepolo. In Italia ho notato molta ingratitudine da parte di coloro che all’improvviso hanno visto coloro che hanno concretamente contribuito alla nascita della loro vita spirituale diventare all’improvviso nessuno, con la scusa di “adorare il proprio Guru”.. Coloro che li hanno istruiti non sono più nessuno, colui che non hanno mai visto o che hanno visto poco o da cui hanno ricevuto rare istruzioni personali è il Guru o il solo Guru.
Io la trovo una cosa scandalosa. E’ una ridicola macchietta della vera cultura Vaishnava. Il primo e più importante Guru è colui che istruisce e fa diventare devoto. Poi ci sono gli altri.
Questi adorano un Vaishnava e ne insultano dieci.
I sentimenti che descrivi sono tuoi, sono cose che provi tu, privati, perchè evidentemente il tuo Guru è lui. Un’altra persona non proverà assolutamemte nulla davanti al tuo
rispettabile Maestro e invece si sentirà commossa davanti a un altro. Se tu dici a quel discepolo “ma no, il tuo Guru non è puro, non può portarti da nessuna parte” stai non solo facendo offese (vaishnava-aparadha), non solo stai cercando di violentare un sentimento che è privato, spirituale e che quindi va rispettato, ma stai ricalcando le orme dei peggiori settarii che tanto danno hanno fatto al nostro bel Movimento per la coscienza di Krishna e causato guerre disgustose.
Ti invito a riflettere attentamente su questo punto.
Questa divergenza diventa molto velocemente una convergenza: basterebbe solo che tutti i Vaishnava si rispettassero e si togliessero dalla testa l’idea che “il mio Guru è il solo Guru e tutti gli altri sono nessuno”.
Nei miei numerosi interventi sulla questione di stabilire Prabhupada come Acarya primo della missione di Mahaprabhu nel mondo, io non ho mai detto che lui è il solo Maestro o il solo puro devoto. Il mio punto era che lui era stato investito di potere dal Signore Nityananda Prabhu per dare le migliori istruzioni possibili sulla Bhakti. Dunque, in breve, io dico: seguite le istruzioni di Prabhupada, accettatelo come Shiksha Guru e allo stesso tempo amate e venerate il vostro Diksha Guru.
Ma poniamo che uno dica: “ma io non sento nulla per Prabhupada. Lo rispetto, lo venero, ma io accetto il mio Guru come Diksha e Shiksha Guru unico”. Qualcuno me lo ha detto. Ebbene, cosa risponderei io? Semplicemente che sono felice che lui faccia questo e lo incoraggio a essere un buon discepolo.
Questa formula porterebbe armonia.
Qui’ secondo me non centra propio niente l’ordine che Sri Mahaprabhu ha dato al Bhramana Kurma , tanto quanto non centrerebbe nulla menzionare altre istruzioni personali che sempre Lui ha dato ad altri intimi Suoi associati .
Qui c’e’ una divergenza apparente. Predicare, fare nuovi discepoli ed educarli alla coscienza di Krishna è una cosa che si è sempre fatta e che si deve fare. La missione di Mahaprabhu è stata data a tutti. Il contrario è solo politica.
Loro hanno semplicemente tirato fuori e dato agli altri cio’ che avevano dentro , e’ stato poi il ” popolo ” che li ha innalzati e gli ha dato vari tipi di ” titoli onorifici “. Tu Prabhu , continua cosi’ con questa intensita’ e determinazione e vedrai che in un prossimo futuro , io ne sono convinto , avrai la stessa sorte .( Non sentirci nessun sarcasmo ) .
Grazie dell’augurio per uno splendido servizio all’umanità. I rispetti a vari livelli che mi vengono conferiti sono tutti per Prabhupada, perchè loro non rispettano me come persona, ma rispettano me in quanto rappresentante – pur indegno – di Prabhupada. Venerano e servono Prabhupada attraverso di me.
4) Per quanto riguarda infine il fatto che tu mi fai notare , e cioe’ che io non devo minimizzare chi non possiede la Krishna Bhakti , devo proprio dire che forse ce’ un fraintendimento in corso . Io ho semplicemente detto che tra chi la possiede e chi no , io preferirei , se possibile , associarmi con chi la possiede . Perche’ dovrei minimizzare , ma contemporaneamente , perche’ dovrei sopravvalutare ?
Dunque, vedi? Un’altra divergenza solo apparente. Ti auguro di saper sempre riconoscere la Bhakti, chi ce la possiede e le differenti gradazioni. Ma sono sicuro che hai tutte le capacità per non sbagliarti.
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