Domanda:
ho letto la bhagavad.gita e visto che devo sostenere un esame su questo testo volevo avere dei chiarimenti sui guna, grazie!
Laura Ferrero
Risposta
La parola “guna” significa principalmente “fune”. I guna (che sono uno dei ventisei elementi materiali che costituiscono la creazione) hanno la funzione di generare varietà nelle cose, nelle persone e nelle esperienze in modo tale da renderle attrattive. L’essere vivente (noi tutti) siamo i beneficiari delle esperienze materiali e – avendo essa una natura interiore particolarmente composta – se queste non fossero similmente qualitativamente variegate non apparirebbero attraenti e l’essere vivente non si sentirebbe spinto all’esperienza materiale.
Dunque, ingannato dall’illusione, si lega al mondo falso della materia e ne rimane legato (guna).
Nella Bhagavad-gita (14.5) Sri Krishna dice che la natura materiale è composta di tre “modi” – virtù (sattva), passione (rajas) e ignoranza (tamas) – e che quando l’entità vivente ne viene in contatto diventa condizionato.
In questo mondo le forme delle cose appaiono sempre come misture con quantità variabili di ognuna.
Facciamo un esempio.
Siamo in riva a un oceano stupendo, con onde alte, il cielo terso, il vento, il sole che splende e degli scogli su cui le onde si infrangono, sollevando nuvoloni di gocce d’acqua.
Questa visione è piacevole, rilassante e riposante. La sensazione che ne viene generata dà pulizia mentale, relax e senso di soddisfazione. Dunque è principalmente fatta dal “modo della virtù”, che la governa.
Ma il vento e la potenza delle onde parla anche di energia e di forza. Provoca in noi anche un senso di timore reverenziale nei confronti di quasta enorme distesa d’acqua contro la quale – se si scatenasse – non potremmo nulla. Questa seconda componente è il “modo della passione”, che di solito genere desideri sempre in aumento. Infatti sarà proprio il senso forte del pericolo che ci dà una emozione più violenta e saremo attratti a ripetere l’esperienza.
Inoltre il sole splende in cielo e, nonostante il vento, colpisce ripetutamente il nostro capo e ci fa sentire sonnolenti e stanchi. Questa terza componente è il “modo dell’ignoranza”, che conduce alle tenebre e alla perdita della serenità della virtù e delle brillantezza della passione.
Così è per tutte le cose, le persone o le esperienze di questo mondo.
Se le si analizza attentamente si troverà sempre una proporzione variabile di questi tre modi della natura materiale.
A disposizione per approfondimenti o altre questioni. 11 luglio 2002 – n.1650
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