Dasaratha vuole incoronare Rama

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Gli anni passarono. Come sempre accade, pochi si accorgono del trascorrere inesorabile del tempo che trascina via dalle mani le cose o le persone che più si amano. Il tempo porta via principalmente la gioventù, la vita, che è la cosa più importante, visto che tutto il resto vi si inserisce. Dasaratha era una persona intelligente e spiritualmente avanzata, ma neanche lui si accorse che la vecchiaia si avvicinava, finché la prime infermità cominciarono a minare il suo corpo, non più possente come una volta. I primi dolori cominciarono a farsi sentire. Un vago senso di stanchezza nei confronti della vita politica e familiare cominciò ad affiorare e pensò che fosse arrivato il momento di rinunciare a tutto per andare a passare gli ultimi anni della vita nella foresta.

Un giorno riunì i suoi consiglieri. C’era una certa gravità nell’aria.

“Cari amici,” esordì. “Sto diventando vecchio. Non ve ne siete accorti? Nessuno di voi me lo ha mai detto. Le prime infermità cominciano a minare l’efficienza del mio corpo. A questo punto credo che la cosa più saggia da fare sia quella di nominare Rama principe ereditario e fra breve ritirarmi nella foresta in meditazione. E’ sempre stata, questa, la maniera migliore di passare gli ultimi anni della vita. E’ l’eterno sentiero, il dovere di ogni re. Rimanere attaccati agli agi e alle opulenze di corte fino all’ultimo è un disonore che non desidero. Che cosa ne pensate?”

“E’ sempre un momento doloroso quello in cui un re virtuoso come te lascia il trono,” rispose per tutti Sumantra, “ma è perfettamente vero che questo è il dovere religioso dello kshatriya, e noi pensiamo che la tua decisione sia corretta. Riguardo a Rama, il popolo lo ama incondizionatamente e saranno tutti molto contenti di salutarlo come futuro re.”

Contento di sentire quelle parole, lo stesso giorno Dasaratha dette le disposizioni per preparare la cerimonia dell’investimento di Rama. Quando i cittadini lo vennero a sapere, la loro gioia esplose in mille fe-steggiamenti, in attesa dell’incoronazione. La città fu ripulita e lavata con acqua di rose e addobbata a festa con bandiere, manifesti e ogni altra decorazione. Si respirava un’aria di felicità quasi frenetica. Ma le strade del destino sono spesso imponderabili, e in quei momenti nessuno poteva immaginare cosa riservasse il futuro.

 

Questa è una sezione del libro “Il Ramayana”, in lingua italiana.

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