Descrizione dell’oceano

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Adhyaya 21

Descrizione dell’oceano

Sauti disse:

O Rishi, quando la notte fu passata e il sole sorse al mattino, le sorelle, Kadru e Vinata, dopo aver scommesso sulla schiavitù e piene di impazienza, andarono a vedere il cavallo Uccaihsrava.

 

Kadru e Vinata sono descritti qui come in uno stato d’animo appassionato o impaziente (amarsa). Questo deriva dall’ansia. Entrambi erano ansiosi di vedere il colore della coda del cavallo con la speranza di avere ragione nella loro scommessa e avevano paura di sbagliare. Quindi non ebbero un viaggio tranquillo.

 

Lungo il loro cammino videro il grande oceano, vasto e profondo, agitato dal vento, che faceva un tremendo ruggito.

Era pieno di Timingila, pesci abbastanza grandi da ingoiare balene, Makara, tartarughe e migliaia di creature di varie forme.

 

Timingila: Una balena o un pesce molto grande.

 

Makara: Secondo alcuni, un makara è una specie di enorme squalo. Altri dicono che un makara è un animale anfibio che conosciamo come coccodrillo.

 

Era inaccessibile a qualsiasi creatura a causa della presenza di animali acquatici terribili, a forma di mostri, oscuri e feroci. Era pieno di coccodrilli e tartarughe.

Abbondava di tutti i tipi di gemme; era la casa di Varuna, la bella ed eccellente dimora dei Naga; era il signore di tutti i fiumi.

Era la dimora del fuoco sotterraneo, l’amico degli Asura, il terrore di tutte le creature, il grande serbatoio delle acque, senza deterioramento.

 

Il fuoco sotterraneo: Ci sono descrizioni di un fuoco particolarmente potente sotto l’oceano. Daremo maggiori informazioni quando arriveremo a questo. Di seguito alcuni suggerimenti.

Questo fuoco è chiamato Vadavanala o Vadavagni. Vadava significa cavalla e anala o agni che denota fuoco. Vadavanala è una cavalla che sputa fuoco e si trova sul fondo dell’oceano. Questo fuoco sottomarino fa evaporare l’acqua di mare e trasformarsi in nebbia, impedendo così al mare di traboccare sulla terraferma. Si dice che al momento del pralaya o del diluvio, vadavagni smetterà di farlo, facendo sì che l’oceano si espanda e sommerga la terra. Il fuoco della cavalla sottomarina esploderà sotto forma di vulcani. Tutto sarà distrutto dalla lava e dall’acqua.

Potrebbe quindi esserci un interessante legame tra i cambiamenti del livello del mare e l’estinzione di massa. In effetti, gli oceani sono la causa sia della creazione che della distruzione dell’universo.

 

Era sacro, benefico per gli esseri celestiali, la grande miniera di Amrita, era infinito, inconcepibile, sacro e straordinariamente meraviglioso.

Era pauroso con i ruggiti terribili delle creature acquatiche, un ruggito tremendo e pieno di vortici profondi. Era l’oggetto di terrore per tutte le creature.

Mossa dai venti, alta per l’agitazione e il turbamento, sembrava danzare ovunque con le mani alzate rappresentate dalle sue onde.

Era piena di onde alte, causate dai cambiamenti della luna, era la madre di Pancajanya, era la grande miniera di gemme.

 

Pancajanya, la grande conchiglia di Krishna.

La storia:

Dopo aver ucciso Kamsa, Krishna e Balarama andarono dal saggio Sandipani Muni per ricevere un’istruzione. Dopo aver completato il periodo di Gurukula, chiesero al maestro cosa volesse come Guru Dakshina.

Sandipani disse,

“Rivoglio mio figlio che è annegato in mare”.

Lord Krishna andò in riva al mare e gli disse:

“Qualche tempo fa hai causato l’annegamento del figlio del Nostro maestro. Ti ordino di restituirlo.”

La divinità dell’oceano rispose:

“Il ragazzo in realtà non è stato preso da me, ma è stato catturato da un demone di nome Pancajana. Questo grande demone generalmente rimane in profondità nell’acqua sotto forma di una conchiglia. Il figlio del tuo maestro potrebbe essere all’interno del ventre del demone, essendo stato divorato da lui”.

In effetti il figlio del guru era dentro Panchajana. Krishna lo uccise e riportò in vito il figlio del Guru.

 

Nel passato fu turbato anche dal potentissimo Signore Govinda quando assunse la forma di un cinghiale per risollevare la terra.

 

Govinda e’ Krishna di Vrindavana. Il nome vuole dire “colui che da’ piacere ai sensi e alle mucche”.

 

Il Rishi Atri di grande austerità non riusciva a sondarne il fondo, più in basso delle regioni inferiori, sebbene avesse cercato di farlo per cento anni.

 

Atri, figlio di Brahma. Atri Maharsi era uno dei manasa putra di Brahma. I manasaputra erano: Marici, Angiras, Atri, Pulastva, Pulaha, Kratu. (Maha-bharata, Adi Parva, Adhyaya 65, Versetto 10).

 

Divenne il letto di Vishnu dall’ombelico di loto quando alla fine di ogni Yuga l’incommensurabilmente potente Divinità si addormentò in meditazione spirituale.

 

Questo verso fornisce una descrizione di questo oceano molto simile all’Oceano Karana, dove Maha Vishnu va a dormire e tutti gli universi tornano nel Suo corpo. Questo si chiama Yoga Nidra.

Questa è una descrizione di Yoga Nidra:

yaḥ kāraṇārṇava-jale bhajati sma yoga-

nidrām ananta-jagad-aṇḍa-sa-roma-kūpaḥ

ādhāra-śaktim avalambya parāṁ sva-mūrtiṁ

govindam ādi-puruṣaṁ tam ahaṁ bhajāmi

La prima incarnazione purusa di Govinda, il Signore Krishna, noto come Mahā-Viṣṇu, entra in un sonno mistico yoga-nidra, e gli innumerevoli universi sono situati in potenza in ogni singolo capello del Suo corpo trascendentale. Brahma-samhitā (5.47)

È chiaro che questo versetto (Maha-bharata, Adi Parva, Astika Parva 21:14) si riferisce a un oceano in questo mondo materiale e non all’oceano di Karana. Questo è un verso pronunciato in uno stato di estasi.

 

È stato il luogo in cui Mainaka ha avuto paura del fulmine che cadeva. Era la ritirata degli Asura, vinti nella spaventosa battaglia.

 

Mainaka: Una grande montagna. Quando Indra decise di tagliare le ali alle montagne, Vayu salvò Mainaka. Grata, Mainaka aiutò Hanuman durante il suo viaggio in Lanka. Questa storia si trova nel Valmiki Ramayana.

 

Era il burro chiarificato, nella forma delle sue acque, nel fuoco sacrificale che usciva dalla bocca di Vadava. Era senza limiti, insondabile, vasto, incommensurabile e il signore dei fiumi.

Videro che migliaia di grandi fiumi vi entravano con grande orgoglio come rivali del suo amore. Videro che era pieno, danzando sempre nelle sue onde.

Videro che era profondo e risuonava del terribile frastuono di Makara, Timis e altre creature acquatiche; videro che era vasto, illimitato come lo spazio, insondabile, infinito e il grande serbatoio delle acque.

 

Astika Parva, Adhyaya 21, è composto da 18 versi.

 

Adhyaya 23

Storia di Garuda

Sauti disse:

Kadru, che era molto veloce, accompagnata da Vinata, dopo aver attraversato l’oceano, arrivò al cavallo.

Poi videro quel veloce e il migliore tra i cavalli, bianco come i raggi della luna ma con peli neri nella coda.

Vedendo molti peli neri nella coda, Kadru mise in schiavitù Vinata, che cosi’ divenne molto abbattuta.

 

La parola usata in questo verso è dasi, che significa servitrice. La parola dasi, che descrive la condizione di Vinata, è spesso tradotta come schiava, ma è un po’ esagerato tradurla in questo modo, visto cosa si intende con la parola schiava. Vinata doveva fare quello che Kadri le chiedeva di fare, ma a quel tempo le dasi erano trattati bene, avevano le loro case, alcuni anche le loro dasi e così via.

 

Questa è una sezione del libro

Il MAHA-BHARATA, ADI PARVA ** Verso per verso con le spiegazioni Bhaktivedanta ** Vol. 1 di 4”, in lingua italiana.

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