Gennaio 2001
Abbiamo estrapolato parte di una email tra un devoto (nome omesso) e Manonatha Prabhu.
… io ho un Guru che penso che sia autentico, anzi lo e’ sicuramente. Solo che non lo sento e non lo vedo mai. allora mi chiedo a cosa serve un Guru, se solo per avere un “nome indiano” e non invece per essere guidati veramente nella vita dello spirito…
Mi sembra che hai toccato un punto importante. Non so se sai che c’e’ addirittura una regola vigente tra i Gaudiya Vaishnava, che e’ quella di non accettare troppi discepoli. Una delle ragione e’ che poi non potrai occupartene. Ricordo di un mio confratello che non ricordava neanche i nomi dei suoi discepoli. Mi sono sempre chiesto come si puo’ sentire un discepolo ad accorgersi che il Guru a cui ha dato la vita non sa neanche come si chiama. E’ come se un padre non ricordasse il nome del figlio.
Naturalmente a questa regola ci possono essere eccezioni. Ad esempio il mio Guru Maharaja Srila Prabhupada ha avuto circa 8000 discepoli e se mi avesse chiesto, ma tu come ti chiami, non mi sarei sentito offeso. Ma c’e’ una differenza: Srila Prabhupada aveva creato un’ottima istituzione spirituale che “aveva il suo spirito”, e i discepoli piu’ giovani erano molto ben curati dai devoti piu’ anziani, che erano sinceri e dedicati.
Si parla cosi’ tanto delle qualificazioni che il Guru deve avere; mi sono sempre chiesto come mai si parli cosi’ poco delle qualificazioni che il discepolo deve avere…
Spesso e’ proprio il discepolo a rifiutarsi di diventare maturo e a rifugiarsi in scuse di ogni tipo. Te ne dico una che ho notato far ribollire il sangue a tanti devoti anziani che hanno dato la vita alla predica e che poi si trovano di fatto a non poter continuare la loro missione:
La maggior parte della gente in Italia e nel mondo rimane attratta alla Coscienza di Krishna grazie ai libri scritti da Srila Prabhupada e portati a milioni in ogni casa. Poi va nei templi e trovano i devoti, che li curano, gli spiegano la filosofia, danno loro il prasadam, insomma per anni si dedicano a loro.
Incontrano il Guru (anzi il Diksha-Guru…, colui deputato a dare iniziazioni), giunge il giorno dell’iniziazione, la prendono, hanno un nome spirituale e all’improvviso i devoti che hanno speso anni a salvarli da Maya non sono piu’ nessuno. Ho personalmente assistito a scene in cui il nuovo iniziato diceva all’anziano “non so, devo parlare con Guru Maharaja”, nel caso di filosofia o anche di servizi pratici. Ora, magari quel Diksha-Guru non lo aveva mai visto, e magari il discepolo stesso aveva sentito il Guru tre o quattro volte in tutto. Ma ora e’ lui il Guru e i devoti che in realta’ lo hanno salvato da Maya non sono piu’ nessuno…
Io sento che l’indignazione che ho visto nei volti dei devoti anziani sia giusta.
Con la scusa di essere obbedienti al “Padre spirituale”, offendono i loro primi e veri “Padri spirituali”.
Per non parlare di quelli che coscientemente vanno a cercare il Guru che vive piu’ lontano possibile, il piu’ anziano possibile, che e’ meno presente possibile in modo da non avere disciplina e controllo.
Dove voglio arrivare? Semplicemente che i primi e piu’ importanti Guru sono quelli che danno le istruzioni. Questi sono i piu’ importanti. Il primo Guru di tutti noi e’ AC Bhaktivedanta Swami Prabhupada, perche’ ha portato la Coscienza di Krishna in tutto il mondo e che sta ancora predicando grazie ai suoi libri e ai suoi discepoli. Poi vengono gli altri.
Il Guru deve essere presente. Deve conoscere il discepolo. Lo deve amare e seguire. E’ come un figlio. Non e’ un numero ne’ uno che porta denaro o prestigio. E’ un’anima da salvare dal ciclo delle morti e rinascite (samsara) e da riportare a Krishna attraverso la bhakti. Ebbene, come puoi salvarlo se non lo conosci neanche? O se non hai rappresentanti che possano sostituirti nell’assenza?
Coloro che sono veramente sinceri andranno a cercare un Maestro spirituale che sia si’ qualificato per tale importante funzione, ma che sia anche presente nelle loro vite e che sia una guida vera. Inoltre rispetteranno e continueranno a seguire tutti coloro che sono stati i primi e veri artefici del loro ingresso nel mondo di Krishna.
Vostro servitore
Manonatha Dasa – anno 1999
Questa è una sezione del libro “Il Microfono di Dio”, in lingua italiana.
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