Hanuman si prepara a saltare fino a Lanka

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Dopo molti altri chilometri, il gruppo arrivò sulle rive dell’oceano. Secondo le indicazioni di Sampati, a molti chilometri di distanza c’era Lanka, e a Lanka c’era Sita, l’oggetto della loro ricerca.

I Vanara guardarono il grande oceano e la distanza che li separava dall’isola. Si guardarono in volto l’un l’altro: e come avrebbero potuto superare un oceano così grande? Furono presi di nuovo dallo scoraggiamento. 

Vedendo le facce attonite dei suoi migliori guerrieri, Angada volle incoraggiarli, dare loro la speranza.

“Nessuno di voi,” tuonò, “i migliori guerrieri che ci siano, è in grado di saltare la distanza che ci separa da Lanka? Come è possibile?”

Nessuno osò parlare.

“Quanto pensate di essere in grado di saltare?” chiese ancora. “Perché non rispondete?”

Ancora una volta nessuno rispose. Angada, il figlio di Vali, non si perse d’animo.

“Non potremo mai tornare orgogliosamente nelle nostre case, dalle nostre famiglie, senza aver ritrovato Sita. Riprendete coraggio, dunque, e ditemi quanto ognuno di voi pensa di poter saltare.”

Ogni Vanara dichiarò le proprie capacità, ma nessuno si sentì in grado di saltare le ottocento miglia di oceano. Allorché Jambavan intervenne.

“Io sono in grado di saltare ottocento miglia,” disse, “ma non so se poi sarei in grado di tornare.”

“Anch’io so di poter saltare ottocento miglia,” dichiarò poi Angada stesso, “ma non sono sicuro di essere in grado di tornare.”

A questo punto un silenzio agghiacciante scese tra gli eroici Vanara: tutti avevano parlato e nessuno si riteneva capace di una simile impresa. Solo Hanuman non si era ancora pronunciato. Stava seduto in disparte e non partecipava alla discussione. Tutti lo guardavano, ora. Jambavan si avvicinò a lui.

“Hanuman, tu sei capace di saltare ottocento miglia,” gli disse. “Io lo so.”

Hanuman lo guardò, sinceramente stupito.

“Io non ne sono capace. Cosa dici? Come potrei fare una cosa simile?”

“Tu non ricordi chi sei e i poteri che possiedi,” incalzò Jambavan. “Ascoltami pazientemente e ti narrerò la storia della tua gioventù e di come tu l’abbia dimenticata.”

Jambavan gli raccontò tutta la storia  e Hanuman ricordò di avere straordinari poteri che gli potevano permettere fantastiche imprese. Così decise di andare a Lanka saltando oltre l’oceano. 

Salì sul monte Mahendra e si concentrò. Poi fletté le gambe contro il terreno per darsi la spinta e l’enorme montagna gridò di dolore. 

Dentro di sé Hanuman pensava solo a Lanka.

 

Questa è una sezione del libro “Il Ramayana”, in lingua italiana.

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