Argomento Settimo
I tre aspetti della Verità Assoluta
Srila Jiva Gosvami (verso otto) dice:
Possa Sri Krishna, che è Bhagavan in persona, dispensare il dono del prema a coloro che adorano i Suoi piedi di loto.
Così, ciò che a prima vista sembrerebbe solo un’invocazione tesa a ottenere benedizioni, diviene una diretta affermazione di cosa è il sadhya (o prayojana). Sadhya è il fine della vita, o ciò che più di ogni cosa merita il nostro sforzo, lo scopo ultimo della ricerca; l’unica cosa che merita lo sforzo di un cammino. Per uno spiritualista avanzato questo fine supremo è il sri-Krishna-prema e viene descritto da Jiva Gosvami come prityatisayam, amore senza limiti, senza confini. Per tutti i Gaudiya Vaisnava è questo il pancama-purusartha, il fine massimo che risulta superiore persino alla stessa liberazione dai dolori dell’esistenza materiale. Mentre lo scopo di tutti gli spiritualisti è quello di tornare nel regno di Dio, fuggendo così dal “mondo delle fiamme” (duspurenanalena), il puro devoto non sente la necessità di questa fuga: vuole solo amare Sri Krishna. Questo sentimento si estrinseca nel servizio devozionale (prema-bhakti), cioè nella voglia irrefrenabile, entusiasta, trascendentalmente esuberante di voler fare qualcosa che Lo renda felice. Questo servizio devozionale è nel contempo sadhya (il fine) e sadhana (il mezzo utile per raggiungere il fine).
Sri Jiva chiede al Signore Krishna di benedire tutti i devoti che adorano i Suoi piedi di loto.
Questa è una sezione del libro “Tattva Sandarbha di Jiva Gosvami”, in lingua italiana.
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