Hare Krishna.
Diciamo che questa e’ una risposta breve. Poi eventualmente approfondiremo.
Tutte le jiva, che siano in un corpo umano, animale, vegetale o minerale, hanno uguale diritto ad avanzare nella vita spirituale. Dunque un devoto non disprezza nessuno, tanto e’ vero che siamo vegetariani anche per questa ragione: rispetto e non violenza.
Tuttavia il cammino di ciascuno stabilito dalle autorita’ spirituali differisce dipendendo dalle circostanze.
Persino noi che siamo in un corpo umano abbiamo differenze con altri uomini del passato. Certamente non capiremmo niente se Bhrigu Muni provasse a insegnarci i Veda e non avremmo capito niente neanche della Bhagavad-gita se Srila Prabhupada non ce l’avesse spiegata. Un predicatore esperto bada bene a cosa dice in pubblico perche’ la filosofia senza discernimento non solo puo’ essere inutile ma addirittura dannosa.
Cosi’ gli animali hanno il loro cammino. Ad esempio se un cane entrasse nel tempio farebbe i suoi bisogni davanti alle Divinita’ e abbaierebbe durante una classe di Srimad-Bhagavatam. Non solo non e’ questo il loro cammino ma noi commetteremmo aparadhas se permittessimo queste cose.
- Manonatha Dasa
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Messaggio dal Forum con richiesta di risposta
Non mi stancherei mai di ascoltare questi racconti, oltretutto per un amante del regno animale come il sottoscritto è davvero una consolazione leggere che, anche per loro, ogni sofferenza prima o poi cesserà. Naturalmente le sofferenze degli animali toccati da Sri Chaitanya Mahaprabhu sono cessate con quella incarnazione, noi però abbiamo la fortuna di poter leggere le narrazioni delle gesta di Dio stesso, la Persona Suprema e possiamo essere ben contenti di non mangiare i nostri fratelli animali. A tale proposito mi stupisco quando conosco Devoti di Krishna o aspiranti tali che trattano con sufficienza o addirittura con disprezzo altri esseri viventi, solo perché “pelosi”… Prabhupada non ci ha insegnato che tutti siamo stati mucche, cani gatti? Il cane che cacciamo in malo modo non potrebbe essere la reincarnazione di un nostro figlio di una vita precedente? Posso capire le limitazioni imposte da un tempio, i cani non possono entrare ecc. ecc. ….questo posso accettarlo perché gli animali non possono scegliere di purificarsi prima di cucinare, prima di entrare in un tempio ecc. ….quindi in realtà non facendoli entrare in un luogo sacro facciamo forse anche il loro bene (commetterebbero offesa? oppure gli animali sono esenti da offese alle divinità?) ma le cose che ho visto fare a volte da persone che si dichiaravano “devoti” (o aspiranti tali) faccio davvero fatica a coniugarle con la voglia di conoscere e avvicinare Krishna. Grazie fin d’ora per chi vorrà scrivere qualcosa qui sotto a tale proposito, spero che Gurudeva possa leggerci e dirci qualcosa anche lui. Hare Krishna! Vostro servitore, Ramananda Das