Gaura Purnima, Holi, Parikrama e la primavera
Oggi e’ il primo giorno di primavera. L’inverno e’ andato via e la temperatura a Vrindavana e’ dolcissima. Non fa freddo, non fa caldo, si sta divinamente. A dire il vero qui fa caldo gia’ da diverso tempo, ma Holi e’ il giorno astrale in cui l’inverno finisce e inizia la primavera.
Nanda Maharaja (il padre di Krishna) e i pastori ebbero un’annata particolarmente felice e la terra aveva dato loro il meglio in grande quantita’. Per festeggiare il raccolto, i pastori prepararono una grande festa. Oltre a migliaia di preparazioni deliziose, presero una montagna di fiori e li ridussero in polvere. Poi cominciarono a gettarsi questa polvere colorata l’uno con l’altro al suono di strumenti musicali, canti e danze. Krishna e i Suoi amici, tra cui Srimati Radharani e le Sue amiche, si divertivano a darsi la caccia per gettarsi i colori addosso.
Da quella volta il primo giorno di primavera divenne un festa fissa, con il gioco di lanciarsi i colori addosso anche mischiati ad acqua con l’aiuto di siringhe.
Holi e’ anche la ricorrenza del giorno in cui la demone Holika venne uccisa dal fuoco. In quell’occasione Sri Vishnu protesse il Suo devoto Prahlada. Ma e’ anche il giorno in cui Shiva brucio’ Kamadeva (Cupido) e anche quando i figli di Maharaja Prithu cacciarono la demone Dundhi. Questi e altri avvenimenti marcano l’importanza di questo giorno e ne fanno ragione di grandi festivita’.
Oggi e’ anche Gaura Purnima. Per noi Gaudiya Vaishnava e’ motivo di grande felicita’. Mahaprabhu discese in questo mondo al sorgere della luna e diffuse il Movimento del Sankirtana. Oggi c’e’ digiuno fino al sorgere della luna. Poi una grande festa “di Ekadashi”, cioe’ senza grani.
Di prima mattina sono andato a fare Parikrama di Vrindavana. Quando si fa parikrama si cammina tutt’intorno al paese. Questo di Vrindavana e’ circa 11 chilometri. E’ stato particolarmente dolce. Al di la’ della Yamuna, di fronte a Keshi Ghata, e’ stato eretto un villaggio di tende per tutti coloro che vogliono stare in questi giorni a Vrindavana e partecipare alle festivita’.
I ragazzini se la spassano un mondo a tirare colori (gulal) e acqua colorata con le loro siringhe a chiunque passi. In particolare agli stranieri. Si divertono un mondo a dare la caccia agli occidentali. Non hanno risparmiato neanche me e i miei vestiti sono in pochi minuti diventati di tanti colori (celeste, verde, violetto, giallino). In particolare al Keshi Ghata e davanti al Krishna Balarama Mandira ci sono le bande organizzate di ragazzini e anche meno giovani.
Io mi sono divertito a essere il loro bersaglio, pensando che quando ero bambino un gioco cosi’ mi avrebbe divertito un mondo. Loro erano contenti e io mi sentivo parte del loro gioco. Krishna e i Suoi amici facevano questo gioco durante il primo giorno di primavera.
Tanti anni fa quando venni a Vrindavana per la prima volta facevo caso che la gente non rivolgeva la parola tanto facilmente agli estranieri e questo ti faceva sentire ancora piu’ straniero. Ora siamo stati accettati. I discendenti di Srila Prabhupada sono ora accettati dai Vrajavasi come parte della loro famiglia. Quando passano ti dicono “Radhe Radhe”, o “Jay Radhe Shyama” e chinano la testa in rispetto.
O ti fanno bersaglio delle loro siringhe. Proprio come uno di loro.
Dal “Microfono di Dio”, libro in italiano di Manonatha Dasa (ACBSP)
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