E’ scritto, nel quinto sadhana, che dopo aver raggiunto il livello dell’attaccamento (asakti), un sadhaka diventa cosciente della sua forma eterna di servitore di Krsna, com’è descritta nel quinto verso dei Siksastaka. I devoti che praticano la raganuga- bhakti prendono rifugio ai piedi di loto di Srimati Radharani e la pregano per diventare Sue servitrici.
Il sesto sadhana descrive i sintomi esterni della perfezione così come sono esposti nel sesto verso dei Siksastaka. Qui vengono anche descritti i sintomi dello sthayi bhava, o rati e come sadhaka che pratica la raganuga-bhakti serve Krsna esternamente nella sua forma di sadhaka e internamente nella sua forma spirituale. Così dopo aver ottenuto il bhava, egli può gustare la dolcezza di Krsna seguendo il sentimento delle gopi.
Il settimo sadhana, descrive i sintomi interni della perfezione, all’interno dei quali il devoto gusta il servizio in separazione così com’è spiegato nel settimo verso dei Siksastaka.
La meditazione del devoto perfetto è esposta nell’ottavo sadhana seguendo il senso dell’ottavo verso dei Siksastaka.
Srila Bhaktivinode Thakura mostra, dunque, in modo scientifico i vari livelli, dallo sraddha al prema. Soltanto al livello dell’asakti, il sadhaka è libero dagli anartha e può meditare sulla sua forma eterna. Se con i suoi anartha cerca di imitare il comportamento dei devoti avanzati, il sadhaka diventa confuso prima di aver raggiunto questo stadio.
adhikara na labhiya siddhadeha bhave
viparyaya buddhi janme saktira abhave
“Se si pensa alla propria siddha-deha senza aver raggiunto l’adhikara, l’intelligenza si confonderà”.
Anche Srila Prabhupada da il seguente consiglio nel suo commento al Caitanya-caritamrta Madhya-lila 11.195, “C’è qui un riferimento per coloro che sono molto ansiosi di imitare il comportamento di Thakura Haridasa in modo artificiale. Prima di adottare questo stile di vita, si deve aver ricevuto l’ordine da Sri Caitanya Mahaprabhu o dal Suo rappresentante. Il dovere di un puro devoto o del servitore del Signore, è quello di eseguire le istruzioni del Signore. Sri Caitanya Mahaprabhu chiese a Nityananda Prabhu di andare in Bengala a predicare, ai Gosvami, Rupa e Sanatana, di recarsi a Vrndavana e riportare alla luce i luoghi di pellegrinaggio che erano andati perduti. Il Signore, in questo caso, chiede ad Haridasa Thakura di rimanere a Jagannatha Puri e cantare costantemente i santi nomi del Signore. Sri Caitanya Mahaprabhu diede a diverse persone differenti istruzioni, per cui non si dovrebbe cercare di imitare il comportamento di Haridasa Thakura senza aver ricevuto l’ordine da Sri Caitanya Mahaprabhu o dal Suo rappresentante.
Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura condanna così tali simulazioni:
dusta mana! tumi kisera vaisnava?
pratisthara tare, nirjanera ghare,
tava hari-nama kevala kaitava
Mia cara mente, stai cercando di imitare Haridasa Thakura cantando il mantra Hare Krsna in un luogo solitario, ma non sei degna dell’appellativo di Vaisnava, poiché quello che desideri è la popolarità a poco prezzo, non le vere qualità di Haridasa Thakura. Se cercherai di imitarlo cadrai, perché la tua condizione di neofita ti farà pensare alle donne ed al denaro. Cadrai dunque nelle grinfie di maya e sarà il tuo cosiddetto canto in un luogo solitario la causa della tua caduta.
Si auspica dunque che questo libro aiuterà e ispirerà i devoti a seguire le istruzioni di Sri Caitanya Mahaprabhu e del Suo rappresentante, il maestro spirituale. Srila Prabhupada nel suo commento al Caitanya-caritamrta, Madhya-lila 6.241, riferendosi a questo scrive:
“Quando Sarvabhauma Bhattacarya chiese al Signore quale fosse la cosa più importante, Sri Caitanya Mahaprabhu rispose immediatamente che l’attività più importante è il canto dei santi nomi del Signore
Hare Krsna, Hare Krsna,
Krsna Krsna, Hare Hare
Hare Rama, Hare Rama,
Rama Rama, Hare Hare”.
Questa è una sezione del libro “Bhajana-Rahasya” di Srila Bhaktivinode Thakura, in lingua italiana.
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