Da ragazzo mi ritiravo per ore nella mia stanza con un quaderno e una penna. Era il momento migliore della giornata, potevo stare solo con i miei pensieri e confrontarmi usando il quaderno come specchio. Guardarsi e’ la maniera migliore di cambiarsi. E scrivevo per ore. E mi guardavo per ore.
Erano momenti di silenzio, cosi’ pacifici.
Non c’era il computer, non c’era Internet. Fra la macchina da scrivere e la penna preferivo la penna. Dopo non rileggevo solo cioe’ che dicevo ma anche il mio umore espresso dalla grafia.
Da come le parole erano scritte potevo vedere se ero stato lieto, nervoso, speranzoso, frettoloso nel momento preciso che le avevo scritte. Informazioni che ora non possiamo vedere piu’ perche’ la scrittura digitale e’ asettica.
Man mano che scrivevo vedevo che si aprivano orizzonti di conoscenza, o almeno realizzavo che esistevano e mi sentivo bene, allietato, ravvivato. Non esisteva solo il mondo in cui ero stato scaraventato da qualche oscuro meccanismo ma ce n’era anche un altro, piu’ sottile, che sentivo piu’ vero.
Un giorno mi dissi di smettere di cercare me stesso e di cercare Dio. Non lo chiamavo con quel nome, che mi sembrava troppo lontano e istituzionale, ma lo cercavo. Lo chiamavo “La Verita’ Assoluta”.
Un altro giorno ho deciso di smettere di cercare anche la Verita’ e ho cominciato a cercare qualcuno che la conoscesse. Attraverso il desiderio intenso il Guru e’ arrivato nella mia vita, cambiandola completamente.
Oggi, anno 2007 (piu’ di tre decenni sono scivolati via), ripenso alle tante mie serate passate a grattare con la penna le croste dell’illusione e rilevo che le cose sono cambiate, e cambiate tanto. Ora ci sono i computer, c’e’ Internet. Anche se non posso piu’ vedere se nel momento in cui scrivo sono lieto, nervoso, speranzoso, frettoloso, sono ancora felice di stare davanti a una pagina bianca.
Negli anni sessanta–settanta ero solo con personaggi eterei. Ora sono attorniato da tante persone che in un modo o nell’altro sono interessate a sapere cio’ che penso. Cosi’ questo intenso piacere di riempire le pagine bianche con rappresentazioni verbali continua. Non mi ha lasciato.
Produrre un libro e’ sempre stato il piacere piu’ grande della mia vita. Ne ho scritti tanti. Per cui posso dire di aver avuto una vita felice.
Per questa vita felice devo ringraziare la persona piu’ importante della mia vita, il mio maestro spirituale, A.C. Bhaktivedanta Swami Prabhupada, che mi ha insegnato tutto cio’ che dico. In realta’ io non faccio altro che elaborare secondo la mia comprensione e personalita’ cio’ che ho imparato da lui.
E lui stesso, da chi prendeva tutta la sua conoscenza? Dal Signore Sri Krishna, che nella mia gioventu’ chiamavo “Verita’ Assoluta”. E dunque, sul “vassoio d’argento”, questa Verita’ e’ arrivata.
Vi offro questo nuovo libro, intitolato “Infiniti segmenti di esistenza”, composto da articoli da me scritti duranti gli anni.
Se lo troverete interessante, allora le tantisime ore della mia vita passate a studiare e a scrivere avranno avuto un senso.
Grazie a tutti Hare Krishna
Manonatha Dasa (ACBSP)
Vrindavana (India), 20 marzo 2007
Questa è una sezione del libro “Infiniti Segmenti di esistenza”, in lingua italiana.
Per acquistare il libro completo, clicca qui sopra
Post view 719 times