Karna e il mistero della sua nascita

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Prima di ripartire per Upaplavya Krishna volle parlare in privato a colui che era il più caro amico e valido alleato di Duryodhana: Karna. Questi era l’unico fra i grandi guerrieri che combattevano dalla parte dei Kurava che odiava i Pandava, e proprio per tale ragione era da considerarsi il più temibile.

 Gli disse:

 “Io so che tu hai un gran desiderio di conoscere la vera storia della tua nascita, e ciò mi sembra legittimo, in quanto ha influenzato grandemente il corso della tua vita in senso negativo. Se vuoi posso svelarti questo mistero.”

 “Tu sai come sono nato?” rispose Karna. “Perchè non me lo hai detto prima? Ti prego, rivelami questo segreto.”

 E Krishna narrò la storia di come Kunti avesse soddisfatto il saggio Durvasa e come la conoscenza del mantra per chiamare i Deva le avesse permesso di chiamare Vivasvan. Poi gli raccontò della sua nascita e di quando era stato abbandonato alla corrente del Gange ove era stato raccolto dal suta Atiratha.

 Karna ora sapeva, ma sapeva cosa? che gli odiati Pandava erano i suoi fratelli. Questa notizia lo sconvolse.

 “Ora sai la verità, sai come stanno realmente le cose. Come puoi ora combattere in difesa di Duryodhana? Vai dai Pandava: tu sei il loro fratello maggiore, e a te spetta il diritto al trono del regno dei Bharata. Essi, Yudhisthira compreso, ti accetteranno e ti ameranno. Vai da loro e vinci questa guerra.”

 Karna riflettè a lungo, poi disse:

 “Perchè solo ora, a pochi giorni dall’inizio della battaglia, vieni a dirmi queste cose? Io so perchè l’hai fatto: per proteggere il tuo amico Arjuna, altrimenti perchè non mi avresti detto prima che sono un Pandava anch’io? E ora hai inferto un colpo mortale sul mio entusiasmo. E’ vero che io non ho mai condiviso le decisioni empie di Duryodhana, ma non posso combattere contro di lui perchè tutto ciò che posseggo l’ho ottenuto grazie alla sua amicizia, che mi sarà sempre cara. E oltre a questo rapporto profondo, la seconda cosa che fino a pochi istanti fa dava un senso alla mia vita era l’odio verso i figli di Pandu, in special modo verso Arjuna, che era per me era il simbolo di ciò che non sono mai potuto essere. E tu ora cosa mi vieni a dire? che sono nati dalla mia stessa madre! e che sono i miei fratelli minori. Il mio odio per loro è crollato. Hai raggiunto il tuo scopo, Krishna: hai smontato il mio furore, e malgrado tutto non posso passare dalla loro parte. Combatterò per il mio amico e farò tutto ciò che è in mio potere per dargli la vittoria, compreso, se necessario, la mia stessa vita.”

 Quel giorno Krishna ripartì per Upaplavya.

 

Questa è una sezione del libro “Maha-Bharata Vol. 1”, in lingua italiana.

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