I Rishi risposero:
Il Purana che fu raccontato dal grande saggio Dvaipayana fu molto apprezzato dagli esseri celesti e dai Brahmarshi che lo udirono.
La parola Rishi si riferisce a un saggio potente, capace di prevedere il futuro. Si riferisce anche a qualcuno capace di vedere la verità oltre l’illusione.
Brahmarshi: coloro che hanno visto, o compreso, la verità trascendentale.
È piena di varie dizioni e divisioni, è la narrativa più eminente che esista, contenente significati sottili e logicamente combinati ed è arricchita con l’essenza dei Veda. È un’opera sacra.
In questo verso si stabilisce che il Maha-bharata è una letteratura sacra direttamente connessa con i Veda, l’origine di tutta la conoscenza e ne è l’essenza (vedartha).
È composto in un bel linguaggio e include tutte le altre opere. Tutti gli altri Sastra danno spiegazioni sul Maha-bharata e contiene il senso dei quattro Veda. Desideriamo ascoltare il Bharata, la storia sacra che scaccia ogni paura, la sacra composizione del grande Vyasa, proprio come è stato magnificamente narrato nel grande sacrificio dei serpenti di Raja Janamejaya da Rishi Vaishampayana sotto la direzione dello stesso Krishna Dvaipayana.
Sastra: nel Maha-bharata troviamo molti principi filosofici che si trovano nei Veda. Per questo il Rishi qui sta dicendo che il Maha-bharata è arricchito con l’essenza dei Veda, che sono i libri originali della saggezza trascendentale.
I Veda sono quattro: Rik, Sama, Atharva e Yajus.
Bharata e Jaya sono altri nomi per il Maha-bharata.
Questa è una sezione del libro
“Il MAHA-BHARATA, ADI PARVA ** Verso per verso con le spiegazioni Bhaktivedanta ** Vol. 1 di 4”, in lingua italiana.
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