Nel verso seguente, l’autore si riferisce a se stesso con la parola jivakah, che vuol dire “piccola anima”, o “anima semplice”. Nonostante la loro grandezza intellettuale e spirituale, gli Acarya Vaisnava si sentono sempre privi di qualificazioni, perché avanzamento spirituale significa dirigersi verso la realizzazione di essere una piccola parte dell’energia di Sri Krishna. Essendo la natura dell’anima sempre subordinata a quella del Supremo, la mentalità del devoto è naturalmente protesa verso una costante modestia e nonostante la sua sconfinata erudizione e santità, Sri Jiva non costituiva un’eccezione a questo modello.
Questa è una sezione del libro “Tattva Sandarbha di Jiva Gosvami”, in lingua italiana.
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