Anche un’altra email parlavi di sentirti in prigione e che non sei affatto contento della vita che fai. Questo e’ comprensibile. E’ anche comprensibile che la situazione in cui vivi non ti permette di avere un piacere sufficiente nella vita in generale, nelle pratiche spirituali che conduci e di sentirti appagato.
La coscienza di Krishna non e’ solo per chi ne fa ragione unica di vita, cioe’ coloro che se ne dedicano al 100%. Questa e’ la natura stessa dell’anima e siccome siamo tutti anime spirituali e’ per tutti.
Cio’ che cambia e’ la maniera di svolgerla e la vita che ne consegue. Spesso e’ anche l’opposto, e cioe’ che la maniera di praticare la coscienza di Krishna dipende dalla vita che si sceglie o che si e’ scelta nel passato e da cui non e’ possibile separarsene.
Non ci sono dubbi anche che le discipline che pratichi ti stanno conseguendo benefici spirituali che si rifletteranno prima o poi anche nella tua vita pratica. Ma quest’ultima deve essere in accordo al tuo stato di essere reale, senno’ sarebbe una delusione. In altre parole, poniamo che tu faccia scelte radicali e poi tu scopra di non esserne all’altezza risulterebbe in un disastro.
Percio’ devi continuare a fare cio’ che stai facendo e prepararti. Preparare la tua mente, il tuo corpo, la tua coscienza, cioe’ cio’ che tu sei.
In questo modo nel momento in cui vorrai davvero fare una scelta radicale sarai pronto. Non solo nel volerlo fare ma anche nel poterlo fare e mantenerla.
Vivere come un devoto, ad esempio a Vrindavana, e’ una bella cosa. Da’ piacere, soddisfazione, e’ una vita dinamica, piacevole. Ma bisogna essere gia’ in un certo modo per farla.
Questa è una sezione del libro “Il Microfono di Dio”, in lingua italiana.
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