Cosa implica tale ipotesi?
Innanzitutto bisogna constatare che molti studiosi nel campo della storia dell’umanità, hanno il difetto di concludere in modo molto frettoloso e superficiale le proprie ricerche, con la conseguenza che le loro personalissime opinioni acquistano sempre più valore di verità scientifiche ineluttabili ed inattaccabili. Fortunatamente però una parte delle teorie che propongono sono innocue, ma altre, invece, provocano reazioni sociali a catena che causano veri e propri disastri. L’ipotesi dell’invasione Aryana è una di queste. Nel caso che questa teoria fosse comprovata, le implicazioni sarebbero pesantissime: i Veda non avrebbero alcuna nobile origine e mentirebbero a riguardo delle datazioni e dell’identità dei loro autori; i Purana non sarebbero testi di storia ma letteratura di mitologie tutte da interpretare; le Scienze Vediche non sarebbero originali, bensì prese a prestito da culture occidentali tra cui quella greca. Con questi fatti la cultura Hindu diventerebbe un guazzabuglio di concetti estrapolati qui e lì.
La teoria della invasione Aryana non è soltanto argomento di dibattito accademico, ma condiziona la percezione dell’evoluzione storica dell’India, le sorgenti del suo antico e glorioso retaggio e le locali istituzioni socio-economico-politiche che si sono sviluppate nei millenni. Conseguentemente la validità o l’invalidità di questa teoria avrebbe un forte impatto sull’orizzonte contemporaneo dell’India politica e sociale, così come sul futuro del nazionalismo indiano. L’argomento è tanto rilevante oggi come lo era cento anni fa, quando fu astutamente introdotto nei testi scolastici dai colonialisti Britannici. Le ultime due decadi hanno testimoniato un interesse sempre crescente tra studiosi, scienziati e nazionalisti, in quanto si ritiene che questa teoria abbia portato un grave danno alla psiche della società indiana e abbia contributo in modo considerevole a creare scismi spesso irrisolvibili tra le differenti sezioni della società Hindu.
Questo soggetto deve necessariamente interessare tutti coloro che amano la cultura Vedica, perché il dubbio sull’autenticità delle affermazioni contenute nella stessa mina l’opportunità dello studio stesso. Se non è vero (per fare alcuni esempi) che i Veda siano stati elaborati da Vyasadeva e poi insegnati da grandi santi come Sukadeva Gosvami e Suta Gosvami; se non è vero che la battaglia di Kuruksetra è stata combattuta al tramonto di Dvapara-yuga e che il Kali-yuga inizia esattamente nel momento in cui Sri Krishna abbandona questo pianeta; se è vero che il Maha-bharata riporta mitologie e non fatti storici; ebbene quale credibilità hanno i Veda e le scritture che da loro derivano? Perché qualcuno dovrebbe spendere la propria vita nell’osservanza dei suoi dettami religiosi? Perché studiare e applicare i principi filosofici in essi contenuti? Che senso ha lavorare duramente per diffondere idee spiritualistiche se queste non provengono da Dio stesso?
La teoria invasionistica è stata la punta di diamante nel tentativo – purtroppo in parte riuscito – di discreditare l’intera nobile saggezza Vedica per imporre i valori occidentali, i quali sono basati sull’ateismo e sul materialismo.
Questa è una sezione del libro “L’Invasione degli Aryani in India ”, in lingua italiana.
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