D: Noi siamo persone interessate a conoscere; ma l’uomo in genere ha questa capacità? non è forse un animale come gli altri che si è divertito a rendersi la vita più complicata inventando la filosofia? Si potrebbe anche credere che in realtà non esiste nessuna verità da conoscere.
R: Sì, nella nostra cultura, quella occidentale, c’è l’abitudine di affermare che l’uomo è uno dei tanti animali che troviamo in natura. Certamente se per animale intendiamo, come nella sua radice etimologica, quel qualcosa che ha un’anima, (dal greco anemos, soffio, vento, poi traslato in latino per significare quel qualcosa che si avverte ma non si vede, cioè l’anima), allora possiamo dire che l’uomo è un animale. Ma ci sono differenze fra le due specie viventi.
I saggi che si sono tramandati le scritture vediche hanno operato una divisione delle varie specie che vivono nell’universo, e le hanno catalogate in 8.400.000 diversità. Otto milioni sono specie animali, vegetali e minerali, mentre quattrocentomila sono umane.
Se ci riferiamo agli animali come tali, e cioè come esseri aventi un’anima, una vita, cioè, senza riguardo del loro stadio, o posizione di evoluzione, tutti gli esseri sono perfettamente uguali; infatti non esiste differenza qualitativa fra la vita che è presente nel corpo di un animale, di un vegetale o di un uomo. Ma se li guardiamo dalla loro posizione nella scala evolutiva la forma umana è tra le più avanzate.
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Questa è una sezione del libro “La Filosofia del Bhakti Yoga”, in lingua italiana, di Manonatha Dasa (ACBSP).
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