In poco tempo l’aquila dalle splendide piume arrivo’ al cospetto di sua madre. Li’ c’erano anche i serpenti che lo attendevano con ansia. Raggiante in viso disse:
“Vi ho portato l’amrita. Ora la porro’ su un tappeto di erba kusha cosicche’, dopo aver svolto le vostre abluzioni[1], potrete berne e gioire di una vita immortale. Il patto era che mia madre sarebbe stata libera nel momento che vi avrei consegnato il nettare dell’immortalita’. Ora lei e’ libera.”
Dopo aver detto
“Cosi’ e’”
i serpenti, andarono a svolgere i loro riti religiosi.
E mentre essi erano impegnati nel recitare mantra e tutte le varie pratiche di purificazione, Indra venne e prese l’amrita riportandola nei pianeti superiori.
Quando i serpenti ebbero concluse le loro abluzioni, i riti sacri e le devozioni quotidiane, tornarono con un umore gioioso, ansiosi di bere l’amrita. Ma dove prima stava la splendida giara non c’era piu’ nulla e capirono di essere stati ingannati. Ma il desiderio di gioire dei piaceri celestiali era cosi’ grande che sperarono che nel momento in cui l’anfora fosse stata posta sul terreno qualche goccia poteva essere venuta fuori. Cosi’ leccarono spasmodicamente l’erba kusha. Il risultato fu che si tagliarono le lingue e da quel giorno le lingue dei serpenti divennero biforcute.
L’erba kusha, che era stata purificata dal contatto con la giara celestiale, divenne sacra.
Questa e’ la storia di come l’illustre Garuda porto’ l’amrita dai pianeti celesti sulla Terra. Da quel giorno sua madre fu libera, le lingue dei rettili si divisero in due e la grande aquila divenne il nemico giurato dei serpenti, che divorava in continuazione.
Garuda e sua madre Vinata furono felici di non dover piu’ sottostare agli ordini di Kadru e dei suoi figli e trascorsero anni in foreste stupende.
Colui che ascolta la storia delle gesta di Garuda e che la legge ad un’assemblea di Brahmana dal cuore virtuoso, sicuramente accede ai paradisi e acquista grandi meriti.
[1] Discipline di purificazione
Questa è una sezione del libro “Il Sacrificio dei Serpenti”, in lingua italiana.
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