Inoltre, e questa e una domanda forte (x me),come ha avuto inizio tutto questo? Siamo qui cacciati dal “Paradiso” perchè non più meritevoli e non ci torneremo finchè non lo saremo, o non ci siamo mai stati perchè siamo stati creati per così dire “da zero”(come anime)?
Per vivere in oceano bisogna avere il corpo adatto; quello umano non lo è. Un pesce invece ci vivrà perfettamente a suo agio. Così chi ha nel proprio cuore devozione e apprezzamento per la Suprema Personalità di Dio, per il Suo nome, per il Suo mondo, per le Sue attività e per le Sue leggi, può viverci: diversamente non è possibile. Il mondo materiale è il luogo perfetto dove sviluppare quella parte del nostro essere che ci manca, cioe’ la certezza che senza Krishna (Dio) nessuna perfezione è possibile.
Nel mondo in cui viviamo ora si ha l’illusione che Lui non ci sia, per cui possiamo esercitare tutta la nostra fantasia nella ricerca, disperata perche’ destinata al fallimento, di una vita perfetta con noi al centro. Ma le leggi materiali, prima fra cui la temporaneità, hanno la funzione di aiutarci a rinsavire. Questo non è il mondo nostro naturale; lo e’ quello spirituale. Ma quello spirituale non ci piace perché c’è gia’ un Dio.
Dobbiamo rassegnarci all’idea di non essere Dio nè di poterlo mai essere.
Ma non è cosi’ bello essere Dio; essere devoti lo è molto di piu’ perche’ il sapore (rasa) delle gioie della vita si gustano meglio e con piu’ profondità. Questo principio è cosi’ vero che Krishna stesso sceglie di discendere in questo mondo nei panni di un devoto, Sri Caitanya Mahaprabhu, per gustare il piacere della devozione divina (prema-bhakti).
Per quanto riguarda invece la nostra origine, cioe’ dove e cosa eravamo prima di scendere in questo mondo materiale, nel Dicembre del 2000 abbiamo pubblicato un articolo di Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati (n.305) molto chiaro al riguardo. Se capisci l’inglese vai a leggerlo nella versione integrale. Comunque ne riassumiamo i concetti e ne diamo una breve spiegazione.
Srila Sarasvati Thakura dice:
…
“Prima di acquisire designazioni materiali, l’entità vivente è supremamente pura. Anche se non è impegnata nel servire il Signore Supremo, a causa alla sua natura marginale, rimane situato nella posizione neutrale di shanta-rasa. Anche se l’entita’ vivente nata dalla potenza marginale non esibisce in quel momento un gusto per servire il Signore – a causa di mancanza di conoscenza della realizzazione del sé – la sua propensione diretta per il servizio al Signore Supremo esiste ugualmente allo stato dormiente dentro di lei. Sebbene la propensione indiretta in direzione del godimento materiale, che è contraria al servizio al Signore, non si nota in lui a quel tempo, l’indifferenza al servizio ad Hari e il seme del godimento materiale, che segue lo stato di indifferenza, sono ciononostante presenti.”
…
Da questo paragrafo comprendiamo che:
1) l’entità vivente è di natura spirituale ed è eterna. Non
si puo’ dunque parlare di nascita dell’anima.
2) La sua natura è di amare Dio e di essere da Lui amata,
ma a causa della sua natura marginale (tatastha-shakti) questa propensione può non manifestarsi appieno.
3) Prima di scendere in questo mondo, l’anima individuale di natura marginale vive allo stato spirituale di shanta-rasa (neutralità).
3) Anche se la jiva manifesta indifferenza verso la Bhakti, quest’ultima è dentro di lei e attende solo di essere risvegliata.
…
Dunque la jiva si fissa nell’immersione nel Brahman impersonale, e rimane li’ per un certo periodo di tempo. Tuttavia, a causa della naturale instabilità dell’essere vivente, non riesce a rimanere fissa in quello stato. E’ proprio l’avversione nei confronti del Signore a interrompere la concentrazione e così scende nel mondo materiale, cercando di divenire ella stessa il Signore del mondo del godimento, una illusione creata da Maya, l’energia esterna di Sri Krishna.
A questo punto inizia la storia che conosciamo, quella della nostra esistenza in questo universo materiale.
Forse qualche concetto qui espresso puo’ essere risultato oscuro, nel qual caso non dovete fare altro che richiedere un chiarimento, al quale volentieri risponderemo.
Hare Krishna Manonatha Dasa
Questa è una sezione del libro “Infiniti Segmenti di esistenza”, in lingua italiana.
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