Domande
Gentile Manonatha Dasa,
conosco diverse persone le quali hanno scelto un percorso spirituale impersonalista; come potrebbero essere motivate e stimolate a prendere in maggiore considerazione un sentiero Vaishnava?
Saluti, *** 08/09/2002
Risposte
Carissimo devoto ***,
nello Srimad-Bhagavatam (terzo canto, capitolo 15) troviamo una storia che può rispondere bene al tuo quesito. I quattro grandi saggi Kumara erano dei Brahma-vadi, cioè attratti all’aspetto impersonale del Signore.
Un giorno essi, i gloriosi figli di Brahma, andarono in visita a Vaikuntha e si trovarono al cospetto del Signore Narayana, la cui bellezza sconfigge persino quella della Dea della Fortuna (Shri o Lakshmi). Essi chinarono il loro capo toccando il terreno benedetto di Vaikuntha e in quel momento il profumo delle foglie di Tulasi che vengono offerte al signore entrò nelle loro narici.
Dice il Bhagavatam:
tasyaravinda-nayanasya padaravinda-
kinjalka-misra-tulasi-makaranda-vayuh
antar-gatah sva-vivarena cakara tesam
sanksobham aksara jusam api citta-tanvoh
“Quando la brezza che portava l’aroma delle foglie di Tulasi poste sull’alluce dei piedi di loto della Personalità di Dio entrò nelle narici di quei saggi, essi sperimentarono un cambiamento sia nel corpo che nella mente, anche se erano attratti all’aspetto impersonale del Brahman.”
Da ciò comprendiamo che il Signore, nel suo aspetto personale, ha straordinarie potenze d’attrazione. Così grandi che attraggono persino coloro che sono di già realizzati nel Brahman impersonale.
Le anime liberate non provano alcuna attrazione per le cose del mondo materiale. Ma quando vengono in contatto con il nome (nama), le attività (lila), le caratteristiche (guna), il luogo (dhama), il profumo (gandha) della Suprema Personalità di Dio Sri Krishna provano un forte senso di attrazione, che non riescono a controllare. Questo significa innanzittuto che Egli ha qualità spirituali e non materiali e che inoltre le Sue forza di attrazione è suprema a ogni Sua altra caratteristica. Se così non fosse, grandi saggi realizzati come Sukadeva Gosvami e i Catuh Kumara non si sarebbero mai sentiti attratti a Lui.
C’è un versetto del Bhagavatam, uno dei più famosi, che parla proprio di questo (7.10):
suta uvaca
atmaramas ca munayo
nirgrantha apy urukrame
kurvanty ahaitukim bhaktim
ittham-bhuta-guno harih
“Tutti i differenti tipi di atmarama (coloro che provano piacere nell’atma, anima spirituale), specialmenete coloro che sono stabiliti sul sentiero della realizzazione del sé, sebbene liberi dai legami materiali, desiderano rendere puro servizio devozionale alla Personalità di Dio. Questo significa che il Signore possiede qualità trascendentali e che quindi può attrarre chiunque, incluse le anime liberate.”
Dunque, se vogliamo che le persone diventino attratte a Krishna dobbiamo porle in contatto con le Sue qualità e caratteristiche personali: la Sua forma, la Sua filosofia, il Suo nome, i Suoi devoti, la letteratura scritta da anime liberate.
In questo modo queste persone sperimenteranno un graduale cambiamento di cuore fino a ritrovarsi perdutamente attratte a Sri Krishna.
Hare Krishna Manonatha Dasa 09/09/2002
Questa è una sezione del libro “Il Microfono di Dio”, in lingua italiana.
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