La Vaisvanara Samhita conferma che non ci sono regole rigide riguardanti il tempo o la purezza per cantare i santi nomi:
na desa-kala-niyamo
na saucasuaca-nirnayah
param sankirtanad eva
rama rameti mucyate (4)
Non esistono restrizioni riguardanti il luogo o il tempo, non è presa in considerazione neanche la purezza o l’impurità; attraverso la semplice esecuzione del sankirtana – cantare Rama Rama, o il mantra Hare Krsna – si può ottenere la liberazione più elevata.
I sintomi della sfortuna sono descritti nello Srimad- Bhagavatam come segue:
daivena te hata-dhiyo bhavatah prasangat
sarvasubhopasamanad vimukhendriya ye
kurvanti kama-sukha-lesa-lavaya dina
lobhabhibhuta-manaso ‘kusalani sasvat
O Signore, le persone che sono prive della gioia infinita che proviene dal canto e dall’ascolto delle Tue attività trascendentali sono certamente sfortunate e sono prive di buon senso. S’impegnano, infatti, in attività funeste e così godono solo di un piacere fugace.
Frustrati dalla loro incapacità di ottenere anche solo un pizzico di felicità dalla gratificazione dei sensi e sopraffatti dall’avidità, si dedicano ad attività sfavorevoli. Queste persone non fanno alcuno sforzo per impegnarsi nel canto e nell’ascolto delle Tue glorie.
Lo Srimad-Bhagavatam (1.7.4-6) aggiunge:
bhakti-yogena manasi
samyak pranihite ‘male
apasyat purusam purnam
mayam ca tad-apasrayam
yaya sammohito jiva
atmanam tri-gunatmakam
paro ‘pi manute ‘nartham
tat-krtam cabhipadyate
anarthopasamam saksad
bhakti-yogam adhoksaje (6)
Con la mente perfettamente fissa nella pratica unificante del servizio di devozione e scevro da ogni contaminazione materiale, egli vede il Signore Supremo e Assoluto insieme alla Sua energia esterna, completamente dominata da Lui. Sotto l’influenza di questa energia esterna l’essere individuale, sebbene sia trascendentale alle tre influenze della natura materiale, crede di essere un prodotto della materia e deve quindi conoscere le sofferenze di questo mondo. La pratica unificante del servizio di devozione ha il potere di alleviare direttamente le sofferenze materiali, d’altronde superflue, dell’essere individuale.
Questa è una sezione del libro “Bhajana Rahasya”, in lingua italiana.
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