O.o.B.E. (Out of Body Experience)
Il viaggio astrale: cos’è?
di Aetos da consapevolezza.it
La proiezione astrale, una pratica onirica assoggettata alla volontà.
Apro questa pagina con alcune affermazioni di un conosciutissimo e controverso Lama tibetano:
«Nelle ore in cui siamo desti sulla terra, il nostro io è limitato al corpo fisico e, a meno che non si sia particolarmente addestrati, non è possibile separare le due entità. Quando dormiamo, è soltanto l’organismo ad avere bisogno di riposo; il nostro “doppio” si libera e di solito si reca spontaneamente nella “dimensione dello spirito”» affermando ancora «La morte non esiste. Come ci si spoglia dei propri abiti al termine della giornata, così l’anima si spoglia del corpo quando quest’ultimo dorme. Come gli abiti vengono gettati via quando sono troppo logori, così l’anima rinuncia al corpo quando quest’ultimo è consumato e lacero, La morte è nascita. Morire è nascere su un altro piano dell’esistenza. Lo spirito dell’uomo è eterno. Il corpo è solo la veste temporanea che avvolge lo spirito e che viene prescelta a seconda del compito cui si è destinati sulla terra».
A quanto sembra l’io ed il corpo fisico mantengono il contatto fra loro per mezzo di un canale energetico chiamato, a causa delle sue sfumature auriche di colore visibili, “corda d’argento”. Questo “canale di vita” sarebbe capace di estensione illimitata e, similmente al cordone ombelicale del neonato, terrebbe in vita il corpo fisico.
A detta di molti al momento della morte questo ‘collegamento’ si interromperebbe e, mentre il corpo fisico muore, la cosiddetta “anima” proseguirebbe nella dimensione che gli è propria: quella spirituale.
Spessissimo durante il sonno senza che ne siamo consapevoli il nostro io si libererebbe vagando in una dimensione che si differenzia da quella normalmente percepita dai sensi fisici soltanto a causa di una diversa frequenza delle vibrazioni. Questa caratteristica a mio avviso è assai verosimile poiché il nostro corpo fisico potrebbe essere tranquillamente paragonato a un sintonizzatore radio. La differenza sostanziale fra i due sintonizzatori sarebbe nell’antenna che nel nostro caso è rappresentata dai limitatissimi sensi che utilizziamo per “sintonizzarci” con la materia circostante, sensi che circoscrivono il nostro veicolo fisico arginandolo in una ristretta gamma di percezioni. Il nostro apparato fisico, in effetti, è un sintonizzatore perfettamente tarato su precise e determinate frequenze (tatto, udito, vista, gusto, ecc.) che ci rendono idonei per specifiche funzioni e ci pongono in grado di percepire — di sintonizzarci appunto — nella gamma compresa nel limite dei sensi (suoni, luce, colori, sapori, solidità, vibrazione, temperatura, ecc).
Tuttavia l’universo non termina lì dove i sensi giungono, ciò che “captiamo” è solo l’infinitesima parte di un “tutto” smisuratamente più definito.
Il nostro “corpo astrale”, a differenza di quello fisico grossolano, è molto più sottile ed è in grado di agire su una gamma di frequenze diversa e più ampia. Questa importante e fondamentale caratteristica instilla nel nostro “veicolo alleggerito” peculiarità che lo rendono meno goffo e lo metteno perciò in grado di percepire altri “piani dimensionali”, di estremo interesse per chi abbia una certa predisposizione all’investigazione. Va precisato che anche il corpo astrale agisce tramite dei sensi, tuttavia questi sensi si differenziano notevolmente da quelli fisici e questo è il primo motivo per cui i piani dimensionali entro cui vaga il nostro “doppio astrale” non possono essere percepiti dai corrispettivi sensi fisici, troppo “rustici” per assolvere questo compito.
È convinzione di molti inoltre che il libero “vagabondare notturno” del nostro doppio energetico” rappresenti un serio “problema” per le nostre capacità di interpretazione razionali.
Gli incomprensibili segnali inviati durante lo stato di incoscienza in cui sprofondiamo durante il sonno mettono in crisi la nostra mente razionale. L’esperienza di distacco viene vissuta in modo inadeguato dal nostro intelletto e ciò è dovuto alla mancanza di una idonea chiave di decodifica, il linguaggio cifrato viene interpretato impropriamente e ciò da luogo a visioni confuse, esperienze bizzarre, comunemente chiamate sogni.
In parole povere le esperienze sottili del nostro doppio vengono fantasiosamente rielaborate dalla mente fisica (spesso inidonea alla comprensione, poiché impreparata) la quale, non essendo in grado di decodificare i segnali, dà luogo a stravaganti figurazioni, vissute generalmente come strani e suggestivi “sogni”. Le impressioni trasmesse lungo il canale energetico vengono fulmineamente trasformate in riproduzioni plausibili e vissute come bizzarri sogni. I segnali che la mente capta vengono razionalizzati e adattati alla possibilità di comprensione dell’individuo, proporzionalmente alle proprie facoltà.
Le differenze fra i piani dimensionali sono numerose fra queste c’è senz’altro il tempo che nella “dimensione astrale” non sembra misurabile — a ben pensarci sogni apparentemente lunghi e complessi si svolgono nell’arco di pochi secondi — e forse le ultime scoperte in campo fisico e astronomico (relatività, dilatazione temporale, antimateria, annichilazione fisica, gradiente del tempo legato al divario termodinamico accumulato dall’Universo, Teoria di Einstein-Rose, ecc ecc) potranno offrire validissime spiegazioni.
Sia chiaro: nessuno vuole far credere nulla a nessun’altro.
Essere creduloni impedisce l’affiorare della consapevolezza.
Essere scettici fissa paletti inutili e ostacola la ricerca.
Tuttavia una cosa sembra certa: minimizzare, schernire, snobbare o ignorare questa affascinante materia non gioverà alla conoscenza. La ricerca deve essere condotta seriamente, con criteri scientifici, ma ben consapevoli dei limiti che dei nostri misuratori della realtà.
La proiezione astrale cosciente
In quasi tutti i paesi dell’estremo oriente la proiezione astrale volontaria (O.o.B.E.) è conosciuta da numerosi secoli, da qualche decennio si può comunque osservare un discreto interesse anche nella cultura occidentale.
Chiunque sia disposto a dar prova d’una certa pazienza può consentirsi questa utilissima e piacevole arte.
A mio parere le filosofie orientali (Buddhista ed Induista per prime) aiutano notevolmente l’intima comprensione di queste pratiche oniriche.
Nonostante si noti spesso in molti individui occidentali un grande richiamo per questa ammaliante *arte rivelatrice* siamo costretti a rilevarne una natura caratterizzata soprattutto da mera, inconsapevole e sterile curiosità.
Sarebbe fondamentale invece, per avvicinarsi consapevolmente a questa meravigliosa pratica onirica, possedere intenzioni pure ed obiettivi ben definiti.
In mancanza di tali fondamentali caratteristiche si potrebbe incorrere, è bene lo si sappia, esperienze davvero poco piacevoli legate soprattutto a fenomeni tipici degli strati più infimi ed in quanto tali meno “puri” dei superiori piani astrali….
Il *vero* viaggio astrale cosciente è quello completamente dominato dalla nostra volontà; nella maggior parte dei casi viene eseguito addormentando il corpo e restando in pieno stato di veglia.
La buona riuscita di tale affascinante pratica, richiede, soprattutto nei primi stadi, la massima serenità possibile e un luogo in cui stare in solitudine.
Non è assolutamente mia intenzione fornire norme per effettuare le proiezioni astrali, anzi tengo a sottolineare che esse potrebbere costituire un’esperienza sconvolgente, a meno che non si sia sufficientemente preparati, consapevoli e puri d’animo oppure si possa disporre di un abile maestro.
Resta il fatto che, come dice il nostro amato William Buhlman:
«Davanti a noi si stende una nuova eccitante frontiera, infiniti livelli di energia che aspettano solo di essere scoperti. Oggi abbiamo la rara opportunità di essere tra i pionieri, di viaggiare altre i limiti dell’universo, di vedere con i nostri occhi la verità. L’avventura più grande ci sta ancora aspettando».
“Chi non è curioso di oltrepassare i limiti del proprio orizzonte fisico per esplorare altre dimensioni e altri mondi? Chi, almeno una volta, non si è domandato che cosa c’è dopo la morte?”
Ma qual’è il fine ultimo di queste avventure astrali? Forse il bene supremo del genere umano!
“L’esperienza di proiettare la propria coscienza oltre i limiti fisici del corpo per avventurarsi in un viaggio ultraterreno ci permette non solo di espandere la coscienza stessa, ma anche di verificare l’esistenza dell’anima, di riscoprire le incarnazioni vissute in precedenza conferendo nuove dimensioni più spirituali alla quotidianità, migliorando la percezione di sé e degli altri, giungendo così all’essenza di noi stessi e dell’intero universo. Il viaggio extracorporeo è un processo che nell’intimo tutti noi vorremmo sperimentare, e forse lo abbiamo anche fatto inconsciamente. Quello che ci serve è una guida che ci prenda per mano e ci conduca passo dopo passo all’unione totale e completa con la coscienza stessa dell’universo. Ognuno di noi deve affrontare una scelta importante: possiamo continuare a credere a quello che sostiene la *scienza ufficiale* o possiamo decidere di partire ed esplorare di persona.
Dio ci ha concesso la capacità di indagare e trovare da soli le risposte che attendono solo di essere riconosciute. E questa ricerca interiore è l’essenza della crescita e dell’evoluzione umana”.
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