Manonatha Dasa risponde a Enzo Inviato – 30/10/2002 : 08:35:09
La questione del guru e della parampara è complessa e richiederebbe molto spazio. Cerchero’ di essere sintetico ma di esporre le linee fondamentali.
Ci sono diversi tipi o linee di parampara. Per il punto che vogliamo chiarire ne prenderemo in esame due che chiameremo “diksa-parampara” e “siksa-parampara”.
La prima è quella che si determina grazie alle iniziazioni formali, la seconda e’ quella in cui il discepolo si ritiene discepolo di un dato maestro persino senza che il guru ne sia al corrente o che sia presente, in quanto ne segue fedelmente le istruzione e si impegna al suo servizio.
La parampara Gaudiya Vaishnava è mista. Troviamo casi “di diksa” e “di siksha”. Srila Prabhupada e Srila Bhaktisiddhanta sono tutti e due discepoli dei loro guru in linea diksha, mentre Srila Gaurakishora non era discepolo diksha di Bhaktivinoda Thakura, il quale non era discepolo diksha di Jagannatha dasa Babaji. A un esame accurato troviamo che i discepoli siksha sono parecchio piu’ numerosi degli altri. Sri Caitanya Mahaprabhu stesso non ha mai dato diksha a nessuno, per cui Rupa e Sanatana – che sono gli anelli della nostra parampara a Lui successivi – sono discepoli siksha.
E allora, cosa significa tutto cio’? Che il rituale della iniziazione come lo conosciamo nella nostra storia riveste meno importanza di quanto usiamo attribuirgli. Nella storia vedica anche troviamo innumerevoli esempi di discepoli che si ritenevano tali – e tali erano – persino senza l’accettazione del maestro… il caso di Ekalavya e dell’Acarya Drona è emblematico. Ovviamente alcuni casi, come quello menzionato, sono casi limite, ma illustrano un principio di cui si deve tenere conto. Che si fa se il guru non e’ presente e non ce ne sono altri altrettanto qualificati? Si seguono le sue istruzioni e per i sinceri la grazia giunge ugualmente.
La conclusione naturale è che – in linea siksha – chiunque segua le istruzioni di Srila Prabhupada puo’ ritenersi suo discepolo.
Diverso e’ il caso dei cosiddetti “ritvik”. Certi devoti sono convinti che si possa essere discepoli diretti in linea diksha di Srila Prabhupada anche senza la sua accettazione, attraverso una cerimonia condotta da suoi discepoli. Questa idea e’ ovviamente un’eresia, in quanto non trova riscontro da nessuna parte, nei libri, nella storia Vaishnava ne’ nelle stesse istruzioni di Srila Prabhuada. Come tale deve essere rigettata.
Tutti devono prendere iniziazione. Sebbene non altrettanto importante dell’applicazione dei precetti, e’ una delle cose che un discepolo sincero deve fare, e per questo deve trovare un guru autentico. L’iniziazione da uno falso non ha valore. Dopo l’iniziazione da un guru autentico, egli puo’ continuare a seguire le istruzioni di Srila Prabhupada ed essere discepolo di ambedue, tenendo Prabhupada come Guru principale. Il caso di Bhaktivinoda Thakura è chiaro: egli aveva Sri Vipina Vihari Gosvami come diksha guru e Sri Jagannatha Dasa Babaji come shiksha-guru, e considerava il secondo il suo maestro principale perche’ piu’ qualificato in termini di realizzazione, di conoscenza e anche di rasa del siddha-deha, o posizione originale dell’anima allo stato liberato, nel rapporto di amore con Radha Krishna.
Questo tipo di impostazione mentale è spesso per noi complicata ma è quella giusta.
Possiamo avere tanti guru. Un solo diksha guru, tanti siksha-guru, Prabhupada come vartmanacarya, il guru che mostra la via della devozione.
Concludendo, credo che l’amico Enzo possa sentirsi iniziato da Srila Prabhupada nel senso che ne e’ di fatto discepolo, ma che allo stesso tempo debba cercare un maestro spirituale autentico per iniziazione e direzioni.
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