Radharani: etimologia
di Satyayani dd
Nello Srimad-Bhagavatam non c’è citazione che riporti il nome Radha o Radharani.
La tradizione vaisnava parla di una voluta omissione.
Lo Srimad-Bhagavatam, così come ci è pervenuto, è parlato per bocca di Sukadeva Gosvami, un puro devoto “assorto nell’amore che le gopi hanno per Krsna”, che non avrebbe mai potuto menzionare i nome delle pastorelle spirituali senza cadere in trance; se avesse ceduto a tale rapimento trascendente, il purana (Srimad-Bhagavatam) non sarebbe stato tramandato.
La ragione della composizione di questo testo risiede proprio nel desiderio dell’autore di introdurre e descrivere le glorie delle gopi e, in particolar modo, di stabilire la posizione suprema di Radha.
Nel Caitanya-Caritamrta (Madhya-lila VIII, comm. al v. 100) Prabhupada dice: “Il nome Radha deriva da questo verso (SB X 30, 28), dalla parola anayaradhitah, che significa ‘da Lei il Signore è adorato’… l’adorazione della gopi per Krsna è la più elevata, e perciò Il Suo nome è Radharani, ossia la più elevata adoratrice’.
Srimati #Radharani ha quindici anni, l’incarnato che ricorda l’oro fuso, e una folta chioma che è solita racchiudere in lunghe trecce.
Sulle opulenti vesti porta un medaglione contenente un’immagine di Krsna.
Fresca per la sua eterna giovinezza, sempre sorridente e felice, cantante divina ed impareggiabile suonatrice del vina (un tipo di liuto indiano), eccezionalmente umile, misericordiosa e compassionevole, timida e pudica eppure esperta nelle arti d’amore, eternamente affascinata all’idea di unirsi con Krsna, lo soggioga ad ogni istante con queste sue qualità.
Il maha-bhava (estasi d’amore) sperimentato dalle altre gopi non può essere comparato a quello di Radha, l’incarnazione della vera forma dell’amore estatico per Krsna, il quale dichiara: “… la felicità che provo quando incontro Radharani è cento volte più grande della felicità che sento quando incontro le altre….” (CC Adi-lila IV, 258).
Bhaktivedanta Swami racconta: “…a causa dell’inconcepibile amore di Srimati Radharani, il Signore Krsna cade facilmente sotto il controllo di Radha… Il Signore diventa proprio come un fantoccio nelle mani della più bella ragazza, Srimati Radharani.
Secondo Srila Jiva Goswami, Srimati Radharani ha compiuto innumerevoli tipi di adorazione allo scopo di legare sempre più Krsna a Sè, perchè Srimati Radharani non può vivere senza Krsna. Perciò, grazie all’aradhana, o adorazione, di Srimati Radharani, Krsna non potrà mai lasciare Vrndavana. Egli corre qua e là per Vrdnavana, proteggendo le mucche, giocando con i Suoi amici, ed impegnandosi in infiniti intrecci d’amore con Srimati Radharani e le gopi” (SB XI V, comm. al v. 34).
“Srimati Radharani è il centro di tutte le attività di Vrndavana: a Vrndavana, Krsna è lo strumento di Srimati Radharani, perciò tutti gli abitanti di Vrdnavana continuano a cantare ‘Jaya Radhe’” (CC Madhya-lila XI, comm. al v. 150).
La relazione tra Radha e Krsna può essere sintetizzata nell’assunto acintya dvaita-advaita, ‘inconcepibile differenza indifferenziata’. In essenza Radha e Krsna sono l’Uno che assume due forme distinte per godere dei passatempi trascendenti.
Sono la stessa entità, proprio come il muschio ed il suo profumo, o il fuoco e il suo calore, pure, Radha è diversa da Krsna , perchè dei due Krsna è l’elemento predominante della Verità Assoluta.
Radha, essendone la controparte femminile, è l’essenza stessa della compassione, caratteristica tipicamente femminile.
Per questo Caitanya Mahaprabhu ed i suoi seguaci sottolineano l’importanza dell’adorazione assoluta per la regina di Vraja, che è per le anime condizionate un porto sicuro dalle burrasche materiali in quanto funge da mediatrice fra Krsna e le loro richieste.
“La persona che rigetta il servizio di Radharani e, fiduciosamente, si sforza di ottenere l’associazione di Govinda, vuole semplicemente sperimentare il completo nettare della luna effulgente… ma senza la luna!!” (SRILA PRABHODANANDA SARASVATI THAKUR, Radha Rasa Sudhanidhi, Nectar Books)
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