Adhyaya 3
Sarama maledice Janamejaya
Sauti disse:
Il figlio di Pariksit, Janamejaya, con i suoi fratelli, stava assistendo al suo lungo sacrificio nel campo di Kuruksetra. I suoi fratelli erano tre, vale a dire: Srutasena, Ugrasena e Bhimasena. Mentre erano seduti al sacrificio, arrivò il figlio di Sarama.
Sarama è la cagna dei Deva (deva-suni). Syama e Sabala, i figli di Sarama, erano due importanti messaggeri di Yama e possedevano quattro occhi ciascuno. I discendenti di questi cani sono chiamati Sarameya. Il loro padre era Sisara.
Sarama è menzionata nel Rig Veda come compagna di Indra. Non è specificato qui se il cane maltrattato dal fratello di Janamejaya fosse uno dei due o qualche altro.
Maggiori informazioni su Sarama:
Sarama venera Brahma alla sua corte. (Sabha Parva, Adhyaya 11, Versetto 40).
Sarama è un graha (spirito malvagio) di Subrahmanya che entra nel grembo delle donne incinte e ruba i bambini. (Vana Parva, Adhyaya 230, Versetto 34).
Sarama, dopo aver bevuto il latte di Dasyus, una volta mentì a Indra che la punì. (Varaha Purana).
Indra, una volta, incaricò Sarama di scoprire il luogo in cui i Pani avevano nascosto le mucche e in cambio avrebbe dato da mangiare ai suoi figli. Sarama scoprì il posto e informò Indra al riguardo, guadagnandosi così il sostentamento per i suoi figli.
(Rig Veda, Mandala 1, Adhyaya 5).
Il cane, picchiato e cacciato dai fratelli di Janamejaya, andò da sua madre piangendo.
I tre fratelli di Janamejaya, vedendo l’animale, si preoccuparono che potesse mangiare o leccare alcuni degli oggetti destinati al sacrificio, rovinando così l’intero yajna. In casi analoghi bisogna interrompere il sacrificio e ricominciare dall’inizio. Perciò lo cacciarono in malo modo.
Sarama, vedendolo piangere, gli chiese:
Sarama:
Perché piangi, chi ti ha picchiato?”
Il figlio di Sarama:
Sono stato picchiato dai fratelli di Janamejaya.
La madre disse:
Devi aver fatto qualcosa di sbagliato per la quale sei stato punito.
Il figlio di Sarama:
Non ho fatto niente di male. Non ho leccato il burro chiarificato sacrificale, non l’ho neanche guardato.
Sauti:
Sentendo ciò Sarama, molto dispiaciuta per l’afflizione di suo figlio, si recò nel luogo dove Janamejaya con i suoi fratelli stavano assistendo al lungo sacrificio.
Si rivolse con rabbia a Janamejaya con queste parole:
Sarama:
“Mio figlio non ha commesso alcuna colpa. Non ha leccato il tuo burro chiarificato sacrificale, non l’ha nemmeno guardato. Perché lo avete picchiato?”
Sauti:
Non ricevendo nessuna risposta, disse:
Janamejaya e i suoi fratelli non riconobbero Sarama come un’abitante dei pianeti superiori e quindi non la degnarono di nessuna attenzione.
Sarama:
Siccome hai picchiato mio figlio, che non ha commesso alcuna colpa, il male cadra’ su di te quando meno te lo aspetti.
Sauti:
Janamejaya, dopo essere stato maledetto dalla cagna celeste Sarama, si allarmò e si rattristò.
Alla fine Janamejaya capì con chi aveva a che fare e si preoccupò dell’effetto della maledizione. Era anche dispiaciuto per i maltrattamenti immeritati subiti dal figlio di Sarama.
Questa è una sezione del libro
“Il MAHA-BHARATA, ADI PARVA ** Verso per verso con le spiegazioni Bhaktivedanta ** Vol. 1 di 4”, in lingua italiana.
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