Secondo questo punto di vista nessun istinto o qualità è inutile o immorale in se stesso. E’ l’uso appropriato di ciascuna facoltà che ci permette di migliorare la nostra autonomia e le nostre qualità. Se questo metodo di miglioramento è applicato all’istinto sessuale, otteniamo il principio che non solo è giustificabile ma che è necessario esercitare la funzione sessuale con la appropriata salvaguardia mentale, che ci consentirà la crescita del potere sessuale e delle proprie capacità. Questo ideale è effettivamente realizzato sotto la guida di etici empirici, da varie attività estetiche e scientifiche di poeti, novellisti, pittori, artisti, fisici, chimici, biologi, eugenisti, ecc., ecc., su un piano esauriente e organizzato coscienziosamente specialmente nell’Europa moderna. I moralisti empirici e i loro seguaci hanno avuto da ridire sull’insegnamento dello Srimad Bhagavatam sul terreno della volgarità, della grossolanità e della necessità di prudenza a livello mondiale. Anche la superiorità delle religioni di Cristo e di Mohammed è sostenuta dai religiosi, che sono sotto l’influenza degli etici empirici, e consiste in parte nei loro principi sociali, nella loro sapiente manipolazione del problema del sesso, con la condanna degli eccessi sessuali e della promiscuità. Il principio della totale astinenza sessuale, che è anche raccomandato da tali religioni, è considerato come un errore dalla parte meno pericolosa.
Questa è una sezione del libro “Il Principio Erotico e la Pura Devozione”, in lingua italiana.
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