Sri Caitanya e gli animali della giungla.

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La Chaitanya charitamrita racconta che #Caitanya e il suo compagno presero la strada per Nimaparha, Dhavalesvara, Dhenkanal, Angul, Talcher, Boudh, Deogarh, Jharsuguda, Rourkela e Sundargarh tra le colline, passando a nord di Cuttack in Orissa, ed entrando nella giungla di Jharikhanda, popolata da molti cervi, cinghiali, tigri ed elefanti. A quei tempi la foresta copriva parecchi distretti – non soltanto gli attuali Stati di #Jharikhanda e Chattisgarh, ma anche parti di Orissa, Bihar e Bengala, che ormai hanno perso gran parte della copertura forestale a causa di insediamenti urbani che si sono diffusi da Ranchi a Bokaro, Dhanbad, Deogarh, Dumka, Chatra, Garhwa e Gumla, benché esistano ancora zone protette, come la riserva delle tigri di Simlipala e il parco forestale di Ushakothi.

Sia la Chaitanya charitamrita che il Chaitanya mangala affermano che in questa occasione Chaitanya liberò tutti gli animali della giungla facendoli danzare e cantare i santi Nomi. La Chaitanya charitamrita dice che gli animali semplicemente si fecero da parte e li lasciarono passare senza disturbarli, e che un giorno Chaitanya toccò una tigre distesa sul sentiero: immediatamente la belva si alzò e ruggì il Nome di Krishna. Un altro giorno, mente Chaitanya era in piedi in un fiume recitando il Gayatri, un branco di elefanti scese ad abbeverarsi; Chaitanya li spruzzò allegramente e chiese loro di cantare i santi Nomi, e quelli cominciarono a cantare e danzare. Alcuni si rotolarono a terra e altri gridarono per l’estasi, lasciando Balabhadra completamente stupefatto.

Anche i cervi e le loro compagne si fecero avanti ad accogliere Chaitanya, affascinati dal suo canto, e Chaitanya recitò loro un verso dai discorsi delle gopi di Vrindavana, che avevano benedetto gli animali selvatici della foresta, perché anche loro amavano Krishna. Arrivarono alcune tigri, che cominciarono a danzare giocosamente con i cervi, baciandoli e mostrando altri segni di affetto. Parecchi uccelli, tra cui anche pavoni, seguirono Chaitanya cantando e danzando, tutti immersi nei sentimenti dell’amore devozionale estatico per Krishna. Persino gli alberi e le altre piante sembravano felici ed entusiasti.

#Balabhadra Bhattacharya servì Chaitanya con grande zelo, procurando elemosine di riso e verdure dalle case dei villaggi quando ne trovavano, e altrimenti raccogliendo frutta, spinaci selvatici e radici nella giungla. Molte persone offrivano spontaneamente latte, yogurt, zucchero e altri alimenti; tutti gli abitanti di quella regione, anche nelle comunità tribali, vennero benedetti dalla presenza di Chaitanya e dal puro amore per Dio, e tutti cantavano i santi Nomi, danzando, piangendo e ridendo. Chaitanya però controllava la propria estasi e cercava di farsi notare il meno possibile. Facevano il bagno 3 volte al giorno nei fiumi e nelle cascate, e accendevano il fuoco mattina e sera con l’abbondante legname della foresta. Chaitanya era estremamente felice di quella vita tranquilla e contemplativa offerta dal viaggio in solitudine.

 

Da “ La vita di Krishna Caitanya”

di Parama Karuna dd 

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