Sugriva sfida Ravana

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Appena il sole sorse, Rama osservò attentamente la città e fu colpito da tanta bellezza. E lì in cima alla torre più alta, Rama scorse le dieci teste di Ravana. Era lui, in persona.
Mentre lo guardavano, Sugriva non riuscì a contenere la furia e, senza consultare nessuno, spiccò un salto prodigioso e assalì Ravana dall’alto. Veloce come un’aquila, colpendolo con uno schiaffo poderoso, gli gettò a terra il diadema imperiale. Provocato, Ravana tentò di reagire, ma Sugriva, rimbalzando come una palla, gli sfuggì dalle mani e tornò da Rama.
Rama lo rimproverò severamente.
“Non essere così impulsivo. Se fosti caduto prigioniero avresti compromesso il successo della nostra missione.”
Ma era contento della dimostrazione di valore che Sugriva aveva dato.
Rama pensò di fare un ultimo tentativo di evitare la guerra e risolvere tutto pacificamente. Mandò Angada come ambasciatore per cercare di convincere Ravana, ma fu tutto inutile. Trascinato dal proprio destino oramai scritto in chiare lettere, Ravana rifiutò ogni discussione. Cercò persino di far imprigionare Angada, che però riuscì a fuggire e a tornare da Rama.
Sri Rama Candra, nato sulla terra per distruggere i malvagi Raksasa, capì che non c’era nient’altro da fare che assolvere il proprio compito.
L’unica soluzione era la guerra.
Diede quindi l’ordine di completare l’assedio di Lanka. All’interno della città c’era un gran fermento di preparativi per la guerra.
L’inizio della guerra
Le ostilità cominciarono.
L’inizio della battaglia fu scoraggiante per i Raksasa. Migliaia di soldati furono colpiti da armi varie; e teste e braccia e gambe e corpi mutilati in varie tremende maniere cominciarono ad ammassarsi sul campo di battaglia. Molti grandi guerrieri caddero: le frecce di Rama e Laksmana sibilavano nell’aria come serpenti velenosi alati, prendendo migliaia di vite. La maniera di combattere dei due fratelli era sovrumana.
Nessuno riusciva a vedere i loro movimenti, né le frecce: si vedevano solo quando arrivavano. La battaglia infuriava violentissima in ogni luogo.
Grida di gioia, intanto, si levavano da un lato del campo di battaglia: Angada aveva sconfitto Indrajit, che era stato costretto a ritirarsi. Ma lui rientrò da un’altra parte del campo di battaglia ed evitando di incontrare Angada attaccò direttamente Rama e Laksmana.

 

Questa è una sezione del libro “Il Ramayana”, in lingua italiana.

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