Domanda:
Ora ricevo i messaggi quotidiani di Sai Baba a tutti i Suoi devoti e non capisco cosa intenda ad esempio quando dice cose come che”…l’anima individuale deve fondersi nel Paramatma,e che noi dobbiamo ricordarci che siamo Dio…”.Credo che nella mia disconnessione dai vaisnava non riesca sempre a comprendere il senso della predica di tale grande personalità…eppure che ricordi non ho mai sentito alcun devoto impegnarsi contro la predica “mayavada” di Sai Baba.Pensi che possa trovare difficoltà nel’leggere tali messaggi?A parte che dopo averne presentati a riguardo della relazione tra Radha e Krishna,della bhackti in modo personalista poi li presenti anche in maniera impersonalista a mio avviso?
Risposta:
I Mayavadi (detti anche Advaita-vadi) hanno la convinzione che Dio non abbia forma ne’ personalità distinte, per cui logicamente ogni parte di se’ è uguale al resto. Ogni parte è uguale al tutto. Da ciò ne consegue che ognuno di noi sia uguale a Dio, cioe’ al tutto, e in definitiva che ognuno di noi sia Dio.
Noi siamo apertamente contrari a questa idea, descritta da Sri Caitanya Mahaprabhu come “la più velenosa delle teorie” e combattuta da tutti i piu’ grandi Acarya, che hanno scritto molti libri al proposito. La ragione di tanto fervore è che pensare di essere il Tutto strappa via in modo violento dal nostro cuore ogni devozione. Infatti, se “noi siamo Lui” (so’ham, Io sono Quello) a che serve amarlo e porgergli atti di devozione?
Dunque è un dato di fatto che l’impersonalismo (l’idea che noi siamo Dio) non puo’ essere accettata perchè conduce il praticante esattamente in direzione opposta a quella indicata dai Maestri Vaishnava. Costoro sostengono che noi proveniamo da Dio ma che mai lo siamo stati e che mai lo saremo. La Bhakti, l’amore e la devozione per Sri Krishna, è il sistema che conduce a Goloka Vrindavana, il mondo dei Devoti e della Devozione.
Una cosa va pero’ detta. Nel corso della storia ci sono stati differenti tipi di impersonalisti: quelli che lo erano solo apparentemente e quelli che lo erano davvero. I primi (come lo stesso Shankara Acarya, il fondatore del mayavadismo di questo Kali-yuga) avevano uno scopo di predica da raggiungere, cioe’ quello di far avvicinare atei e materialisti alla natura spirituale. La predica che noi siamo Dio si avvicina molto all’idea ateistica, per cui la gente si sente attratta e si distacca dal materialismo. I secondi invece sono coloro apertamente contrari all’idea di Dio.
In questo momento storico Srila Prabhupada ci ha dimostrato che si può insegnare direttamente la filosofia Bhagavata, che conduce al piu’ alto grado dell’amore per Dio.
Questa è una sezione del libro “Libri Feroci”, in lingua italiana.
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