Kalayavana non aveva mai visto Krishna prima di allora, e scorgendoLo mentre usciva dalla città rimase sbalordito dalla Sua bellezza eccezionale, resa ancor più straordinaria dai Suoi abiti gialli. Passando attraverso le linee dei Suoi guerrieri, Krishna sembrava la luna quando in cielo attraversa le nuvole. Nella sua fortuna Kalayavana riuscì anche a distinguere lo srivatsa, il segno che orna il petto di Sri Krishna, e il gioiello kaustubha che spicca sul Suo torace. Ma la forma di Krishna che egli vide fu quella di Visnu, dal corpo possente, con quattro braccia, e gli occhi come petali di fiori di loto appena sbocciati. Krishna era raggiante di felicità, la fronte elegante illuminava l’ovale meraviglioso del Suo volto, gli occhi erano sorridenti e vivaci, gli orecchini oscillavano. Era proprio Lui, Krishna, di cui Kalayavana aveva sentito parlare un tempo nelle meravigliose descrizioni del saggio Narada. Ora rivedeva, nella realtà, tutti quei segni caratteristici, i gioielli sul petto, la splendida ghirlanda di fiori di loto, i Suoi occhi di loto, il profilo armonioso del Suo corpo; sì, ogni dettaglio corrispondeva alle descrizioni del saggio Narada; non c’era alcun dubbio: davanti a lui c’era Vasudeva in persona.
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